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Il caso

Parco Ovest 2, “Noi cittadini esclusi”; Angeloni: “Parteciperanno tutti”

Uno striscione al Villaggio degli Sposi accusa l'amministrazione comunale di scarsa partecipazione. L'assessore Giacomo Angeloni ha spiegato l'accaduto in un lungo post su Facebook

Partecipazione. Tema molto caro all’amministrazione comunale di Bergamo, tanto da inserirlo come priorità alla presentazione del nuovo Piano Governo del Territorio (PGT).

Eppure, alcuni cittadini lamentano una mancanza di condivisione della genesi e degli sviluppi delle opere urbanistiche cittadine. Come per il treno per Orio per cui,  come sottolineano i quartieri interessati, parrebbe esserci stato “un iter con modalità di pubblicità che non hanno consentito un’effettiva partecipazione dei cittadini che non può essere solo formale”, anche se di fatto non si tratta di un progetto del Comune, ma di RFI.

L’ultima recriminazione attorno alla mancata partecipazione è avvenuta dopo l’incontro di giovedì 14 gennaio tra le Reti di quartiere di San Tommaso e Villaggio Sposi e gli assessori all’urbanistica Francesco Valesini e all’innovazione Giacomo Angeloni per discutere del destino del Parco Ovest 2.

Un incontro pubblicizzato sulla pagina Facebook “Associazione per il vilaggio“, molto attenta al tema del futuro dell’ampia zona verde a vocazione naturalistica lungo via Moroni (tra ex Bas e via Grumellina).

“I piani comunali prevedono la costruzione di supermercati, ristoranti, RSA, un albergo e numerosi appartamenti. Che tipo di impatto avranno questi edifici sul nostro territorio e sul progetto del parco?”, si legge in un post dell’associazione cittadina.

Ma un’occasione di scambio di idee e considerazioni tra assessori e le Reti cittadine dei quartieri coinvolti si è ben presto trasformata in una videochiamata caotica e disordinata per via della partecipazione di alcuni cittadini al di fuori delle reti di quartiere a cui era destinata la riunione, utilizzando il link dell’incontro pubblicizzato via social.

Risultato: la necessità di non accettare i cittadini esterni alle rete di quartiere alla riunione e mettere ordine alla videochiamata.

Il malcontento dei cittadini “esclusi” non si è fatto attendere e l’associazione BergamoBeneComune ha pubblicato sulla sua pagina Facebook un lungo post in cui accusa l’amministrazione di non coinvolgere i cittadini nell’esposizione dei cantieri in città: “O ti lasci intruppare in una rete di quartiere o il tuo diritto a “partecipare” si riduce al lumicino – si legge nel post – Come se si trattasse soltanto di una questione di vicinato e non della città. Anche i prossimi incontri saranno riservati ad un pubblico scelto (dal Comune)?”

Prontamente è arrivata la spiegazione dei fatti da parte dell’assessore Angeloni in un post social. Allegando anche la fotografia dello striscione comparso al Villaggio degli Sposi nella mattina di sabato 16 gennaio che recita “Libertà è partecipazione”.

Perché quel cartellone? Provo a spiegare cosa è successo

Giovedì 14 gennaio abbiamo incontrato le Reti di quartiere di San Tommaso e Villaggio Sposi, l’incontro è nato da una disponibilità dell’assessore all’urbanistica di spiegare ai partecipanti delle due reti la situazione, le tempistiche e il perimetro sulla trasformazione urbanistica di parco ovest 2.
L’ingaggio della serata era molto chiaro: informare i cittadini che partecipano alle due Reti e programmare con loro un percorso di partecipazione aperto alla città.

Sono molto dispiaciuto che alcuni soggetti abbiano, evidentemente in mala fede, pubblicizzato la riunione delle due reti definendola assemblea pubblica e proponendone la partecipazione a soggetti al di fuori delle due reti di quartiere. Questo ha creato un aspettativa distorta.
L’incontro di giovedì era un incontro propedeutico al percorso di partecipazione (aperto a tutti) che realizzeremo sulla trasformazione urbanistica.

Avremmo potuto fare subito un’assemblea pubblica cittadina? No! Per una semplice ragione: L’operatore privato non ha ancora presentato il piano attuativo e l’amministrazione comunale non ha quindi le informazioni necessarie per avviare un percorso di partecipazione.
Le uniche informazioni disponibili sono la scheda di piano e le previsioni urbanistiche in vigore dal 2009.

Nella riunione io e l’assessore Valesini abbiamo proposto alle due Reti di costituire un gruppo di lavoro di 4 – 5 persone per progettare insieme un percorso partecipativo che potrà avviarsi quando l’operatore privato avrà presentato il progetto. Questo come previsto dal regolamento sulla partecipazione.

Mi spiace che a causa di comunicazioni distorte, non da noi, si sia creata un’attesa su un incontro che aveva, ed ha avuto, un obiettivo chiaro fin da subito. Non stiamo negando la partecipazione ma stiamo provando a progettare un percorso che sarà aperto a tutti, vi assicuro, in totale buona fede”.

L’assessore Giacomo Angeloni

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