È arrivata anche in provincia Bergamo la variante inglese del Covid 19. Un tampone effettuato in uno dei drive in dell’ospedale di Treviglio su una persona tornata in Italia dalla Gran Bretagna ha dato esito positivo. Lo conferma la direzione dell’Asst Bergamo Ovest, che ha già informato l’Ats di Bergamo.
Come stabilito dal Dpcm di dicembre, al rientro dal Regno Unito – un paio di settimane fa – la persona aveva prenotato ed effettuato il test obbligatorio per verificare l’eventuale positività.
Il risultato del tampone rientrava nei parametri stabiliti dal Ministero della Salute per la variante del coronavirus scoperta nel Regno Unito a settembre.
Il campione è stato quindi inviato al Policlinico San Matteo di Pavia per approfondimenti e giovedì è arrivata la conferma della positività.
Bocche cucite ovviamente per ragioni di privacy sui dati anagrafici della persona positiva.
Al momento si sa ben poco di questa variante. Ha 17 mutazioni che possono influenzare la forma del virus, inclusa la proteina spike, la chiave con cui il virus entra nelle cellule. La sua particolarità è la velocità con cui si sta diffondendo. A dicembre erano stati identificati 1100 casi con questa variante, un numero elevato considerando che solo una piccola percentuale di campioni virali viene sequenziata.
Conosciuta anche come B.1.1.7 o VOC 202012/01, nei giorni scorsi l’organizzazione mondiale della Sanità ha reso noto che è stata rilevata finora in almeno 50 Paesi oltre a Hong Kong e Taiwan. “Da quando è stata rilevata per la prima volta il 14 dicembre 2020, VOC 202012/01 è stata individuata in 50 tra Paesi, territori e aree in cinque delle sei regioni Oms. In Inghilterra la variante è stata individuata in tutte le regioni e in quasi tutti i comuni”, ha sottolineato l’Oms nel suo rapporto settimanale sulla pandemia.
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