È stato sottoscritto nella notte tra martedì e mercoledì l’accordo sindacale che regolamenta il passaggio di lavoratrici e lavoratori da UBI Banca e Intesa Sanpaolo a BPER. Saranno coinvolte a febbraio 84 filiali nella provincia di Bergamo (18 solo in città), in un’operazione che riguarderà circa 800 lavoratori sui poco più di 3.000 impiegati attualmente in provincia tra UBI Banca e Intesa Sanpaolo (oltre 5.100 persone in tutta Italia).
“Abbiamo sottoscritto un ottimo accordo” dichiara Pierangelo Casanova, responsabile per la Fisac-Cgil dell’ex Gruppo UBI Banca e segretario della Fisac di Bergamo. “È un’intesa che migliora quanto previsto dalla legge in tema di cessioni di ramo d’azienda e garantisce il mantenimento nel tempo delle retribuzioni e delle norme sulle politiche sociali come i part time e i congedi straordinari. Inoltre, abbiamo superato la grave mancanza di riconoscimento dei percorsi professionali per i colleghi di UBI Banca che da subito saranno inseriti nei percorsi previsti da BPER. Le altre norme previste dalle contrattazioni integrative di UBI e Intesa saranno mantenute per l’intero 2021, anno in cui si dovrà negoziare l’armonizzazione contrattuale di tutto il nuovo Gruppo BPER”.
BPER si avvicina così in provincia di Bergamo, per numero di sportelli e dipendenti, al Banco BPM, istituto che ha origine anche dal “vecchio” Credito Bergamasco.
“L’accordo è stato possibile, nonostante la difficoltà di una trattativa a livello nazionale che si è svolta in remoto, grazie alla determinazione della Fisac e delle altre sigle sindacali nel voler attenuare al massimo, almeno sotto l’aspetto contrattuale, l’impatto sui colleghi di un’operazione societaria che solo un anno fa era considerata altamente improbabile – prosegue Casanova -. Ora tocca alla successiva fase di migrazione, ad aprile, dei restanti colleghi UBI in Intesa, senza escludere possibili operazioni di mercato intermedie.”
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