“È l’inizio di un percorso lungo, complicato e faticoso che coinvolgerà nell’azione l’intero sistema sanitario”. Così l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera ha parlato del ‘V-Day’ in programma il 27 dicembre, quando verranno somministrate le prime dosi del vaccino anti Covid della Pfizer.
Domenica mattina arriveranno scortate dall’esercito 324 fiale più il materiale di consumo all’ospedale Niguarda di Milano, per 1.620 dosi che saranno suddivise in 14 siti. Tra quelli bergamaschi l’ospedale Papa Giovanni XXIII e il Pesenti Fenaroli di Alzano Lombardo, considerati luoghi simbolo della pandemia. “Tutta la Regione è stata percorsa dal virus e tutti gli ospedali hanno dato grandi prove – ha detto Gallera -. Abbiamo ritenuto doveroso e corretto avviare la campagna in maniera diffusa, in tutte le province e in alcuni luoghi simbolo”.
I primi ad essere vaccinati saranno i presidenti degli ordine dei medici e degli infermieri, rappresentanti addetti ai servizi, rappresentanti mondo emergenza-urgenza: Anpas, Croce Bianca, Croce rossa, Areu. Tra i primi “vaccinandi” bergamaschi il presidente dell’Ordine dei medici Guido Marinoni e il presidente dell’Ordine degli infermieri Gianluca Solitro. Ma anche lo scienziato Giuseppe Remuzzi e il direttore del dipartimento di emergenza, urgenza e area critica del Papa Giovanni Luca Lorini.
Il piano partirà simbolicamente domenica, ma si articolerà solo dai primi di gennaio, con l’avvio della prima fase: per la provincia di Bergamo sono stati individuati 5.777 ospiti di Rsa e 24.404 operatori sanitari.
In questa prima fase il vaccino sarà conservato in 65 hub dotati di “ultrafreezer” per la conservazione delle dosi. Sono stati individuati in base alla copertura geografica, al numero degli operatori e degli ospiti presenti nelle strutture sanitarie e sociosanitarie e agli spazi per la conservazione del vaccino. Le consegne sono ipotizzate ogni settimana.
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