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Bergamo

Il sogno di don Fausto: la Cascina di via Correnti ospiterà detenuti e darà loro lavoro fotogallery

Un investimento complessivo di oltre 1,5 milioni di euro. Accoglierà fino a sei persone offrendo casa e lavoro.

L’impegno e lo sforzo messi in campo in questi mesi dalla Fondazione don Lorenzo Milani per continuare l’opera iniziata da don Fausto Resmini – mancato a causa del covid19 il 23 marzo scorso – è il modo migliore per rendere onore alla sua memoria.

Tale impegno, oggi, consegna alla città un nuovo spazio, una nuova casa per l’accoglienza e l’inserimento lavorativo di persone fragili, in particolare, detenute o sottoposte a provvedimenti di libertà vigilata o in prova. Nella rinnovata Cascina, 400 mq per 3 piani, 20 vani tra stanze e locali comuni per vivere i pasti e la socialità, troveranno ospitalità 6/7 persone contemporaneamente, che saranno coinvolte in progetti “a tempo” funzionali alla loro integrazione sociale ed economica nella società.

La Cascina di via Correnti, che un tempo ospitava la Comunità dell’Agro per il recupero di persone tossicodipendenti, era anche la casa in cui ha vissuto don Roberto Pennati, responsabile della Comunità e prete del Patronato San Vincenzo, venuto a mancare nel maggio 2019, dopo vent’anni di SLA.

“La casa di don Roberto era una casa del Patronato a tutti gli effetti – afferma don Dario Acquaroli, Direttore del patronato San Vincenzo di Sorisole, Comunità don Lorenzo Milani, e membro del Consiglio di Amministrazione dell’omonima Fondazione. “Qui con lui, fino alla fine assistito dalle persone a lui più vicine e dai ragazzi di Sorisole, don Fausto Resmini e i preti del Patronato si ritrovavano per non rinunciare alla sua presenza nel confronto e condivisione del lavoro. Il legame affettivo con questa casa, la Cascina, è stato fortissimo per don Fausto e per tutti noi. Don Fausto aveva a cuore questo luogo, per dare accoglienza e, insieme, insegnare un mestiere e restituire alla vita “attiva” i detenuti offrendo loro un’occasione per ricominciare. C’è una continuità di missione tra la Comunità dell’Agro di don Pennati e il progetto che don Resmini aveva pensato e voluto per la Cascina”.

La Cascina nel quartiere di Redona, sul confine con Gorle, è stata un investimento importante per la Fondazione: 1,5 milioni di euro per l’acquisto di due edifici rurali e una porzione di terreno agricolo rilevati dall’Istituto per il Sostentamento del Clero, e per la ristrutturazione degli edifici.

I lavori di ristrutturazione, avviati nel settembre 2020 sotto la direzione dell’architetto Maurizio Rocchi e divisi in lotti, interessano sia l’edificio principale, quello residenziale (primo lotto), sia i locali che un tempo ospitavano le stalle e che saranno adibiti a laboratori di trasformazione dell’attività agricola (secondo lotto).

Il primo lotto dei lavori, che si è concluso ad ottobre, ha reso abitabile l’edificio residenziale. Da quel momento la Cascina ospita Yacuba, un giovane di 25 anni, senegalese d’origine, che qui coordina le attività di manutenzione e agricole per conto della Fondazione. Arrivato in Italia in precarie condizioni di salute, Yacuba è stato accolto dalla Comunità di Sorisole e curato anche grazie alla diffusa rete di solidarietà della città.

In primavera 2021, è previsto l’avvio del secondo lotto di lavori che coinvolgerà le ex stalle.

I terreni agricoli, 30 mila metri quadrati, sono stati concessi in comodato d’uso alla Cooperativa Il Mosaico – di cui la Fondazione don Lorenzo Milani è socia – che si occupa, in particolare, dell’inserimento lavorativo attraverso investimenti in attività, strumenti e attrezzature. Insieme al Mosaico è stata recentemente avviata anche un’altra iniziativa di inserimento lavorativo e sviluppo di professionalità per persone fragili, il forno sociale “Doppio Zero” a Lallio, altro progetto che don Fausto ha voluto fortemente.

“La Cascina accoglierà persone detenute o sottoposte a provvedimenti dell’autorità giudiziaria per insegnare loro il lavoro agricolo. L’intenzione – afferma Luigi Zucchinali, presidente della Fondazione don Lorenzo Milani – è di avviare coltivazioni di frutta e ortaggi, e di produrre miele, contando sulla presenza di 20 arnie, che già don Fausto aveva indicato come attività auspicabile in questo luogo. Trentamila metri quadrati di terreno attorno alla nostra proprietà ci consentono di dare un importante impulso allo sviluppo dell’attività agricola”.

Progetti così ambiziosi sono possibili grazie ad un’azione sinergica tra Fondazione don Lorenzo Milani, Cooperativa Il Mosaico e il Patronato S. Vincenzo che, per don Dario Acquaroli, “rappresenta una situazione unica nel suo genere”. Più strumenti a disposizione per agire con tempestività ed efficacia nelle situazioni di fragilità, anche estrema, e farsi prossimi al bisogno senza “aspettare che ti venga incontro”, come diceva don Fausto e come si sono scolpiti nel cuore i suoi amici.

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