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La sintesi

Natale, Capodanno e Epifania: calendario e feste in “rosso”: i divieti fino al 15 gennaio

Una breve sintesi di ciò che si potrà fare e ciò che è espressamente vietato. Le misure sono state prese dal Governo fino al 15 di gennaio per evitare che questo lungo periodo di festa sia occasione di assembramenti e quindi di propagazione del virus Covid-19. Si raccomandano le solite misure: lavare spesso le mani, rispettare le distanze di sicurezza, evitare assembramenti.

Alla fine si parte o non si può? Chi possiamo invitare a Natale e chi dovrà restare a casa?

La decisione quest’anno non è affidata al cuore, ma al Decreto Legge del 2 dicembre e al Dpcm del 3 dicembre, validi entrambi fino al 15 di gennaio.

Occorre prendere il calendario e segnarsi con i colori i giorni, poi occorre controllare i divieti in base alle tinte.

Dieci giorni in zona rossa e 4 in zona arancione. Il coprifuoco che resta alle 22. Massimo due persone non conviventi che si possono aggiungere al cenone.

NATALE E CAPODANNO IN ROSSO

Nei giorni 24, 25, 26, 27 e 31 dicembre 2020, e nei giorni 1, 2, 3, 5 e 6 gennaio, in tutta Italia saranno in vigore le regole relative alla “zona rossa”.

Anche nei giorni in cui varranno le regole della “zona rossa” in tutta Italia sarà consentito uscire di casa per andare in visita nelle abitazioni di parenti e amici, pur se rispettando regole precise:

1) Le persone che si spostano non possono essere più di due, a meno che non portino con loro figli minori di 14 anni;
2) Lo “spostamento verso le abitazioni private è consentito una volta sola al giorno in un arco temporale compreso fra le ore 5 e le ore 22”, quindi è obbligatorio rispettare il coprifuoco;
3) Si può andare “verso una sola abitazione ubicata nella medesima regione”: per fare un esempio, chi fosse andato a pranzo a casa dei nonni, non potrà andare la sera stessa a cena dai cugini.

  • In tutto il paese valgono dunque le regole finora adottate nelle regioni rosse: sarà “vietato ogni spostamento in entrata e in uscita” sia tra le regioni sia tra comuni e all’interno degli stessi “salvo per comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute”.
  • È sempre possibile rientrare alla propria abitazione o domicilio. Sono inoltre chiuse le attività commerciali al dettaglio – ad eccezione di alimentari, farmacie, parafarmacie, edicole e tabacchi – e i bar, i ristoranti, le gelaterie, le pasticcerie e i pub, che possono effettuare solo la consegna a domicilio e, fino alle 22, l’asporto.
  • È invece consentito svolgere sia attività motoria, “individualmente” e “in prossimità della propria abitazione purché nel rispetto della distanza di almeno un metro e con l’obbligo di utilizzo di dispositivi di protezione”, sia attività sportiva, ma anche questa solo in forma individuale ed “esclusivamente all’aperto”.

QUATTRO GIORNI IN ARANCIONE

Nei giorni 28, 29 e 30 dicembre 2020, e nel giorno 4 gennaio 2021, in tutta Italia saranno in vigore le regole relative alla “zona arancione” (si potrà uscire da un Comune se la popolazione non supera i 5.000 abitanti e se il Comune dove ci si vuole spostare non è più lontano di 30 chilometri. Resta vietato in ogni caso uscire dal proprio Comune se ci si vuole recare nel capoluogo di provincia).

Rispetto alla zona rossa, due sono le differenze principali: sono aperti i negozi ed è sempre consentito lo spostamento all’interno del proprio comune di residenza. Il decreto introduce però una norma a favore dei piccoli comuni: sono infatti consentiti gli spostamenti dai paesi con una popolazione non superiore a 5mila abitanti per una distanza di massimo 30 chilometri “con esclusione in ogni caso degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia”.

AL CENONE DEROGA SOLO PER DUE NON CONVIVENTI

Per tutto il periodo delle festività natalizie il governo ha però introdotto una deroga ai divieti, che sarà dunque valida sia nelle giornate in cui l’Italia sarà “rossa” sia in quelle in cui sarà “arancione” ed è quella per consentire comunque ai parenti più stretti di vedersi per il cenone “lo spostamento verso le abitazioni private – recita una bozza del decreto – è consentito una sola volta al giorno, in un arco temporale compreso fra le 5 e le 22 verso una sola abitazione ubicata nella medesima regione e nei limiti di due persone ulteriori rispetto a quelle ivi già conviventi, oltre ai minori di 14 anni sui quali tali persone esercitino la potestà genitoriale e alle persone disabili o non autosufficienti conviventi.

SECONDE CASE

Andare nelle seconde case all’interno della stessa Regione sarà sempre possibile durante l’intero periodo delle feste, ovvero dal 24 al 6 gennaio.

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