Poco prima delle 22 il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha illustrato le misure per le prossime festività natalizie.
“Quando siamo partiti col metodo a zone eravamo con Rt a 1,7, siamo a 0,8. La situazione però rimane difficile in tutta Europa, tutti hanno numeri in crescita o forte crescita. Il virus circola dappertutto, si lascia piegare ma non sconfiggere. Tra i nostri esperti preoccupazione che la curva possa subire impennata nel periodo natalizio: il Cts si è riunito e fatto pervenire verbale di forte preoccupazione per gli assembramenti, con la forte voglia di socialità. Dobbiamo quindi intervenire ed è una decisione sofferta per rafforzare regime di misure necessarie per affrontare le festività. Anche per cautelarci in vista di gennaio.
Da poco abbiamo adottato un decreto legge, non un dpcm, che offre un punto di equilibrio tra stretta necessarie e le deroghe necessarie in considerazione dell’importanza sociale e ideale che le prossime festività hanno per la nostra comunità.
Dal 24 dicembre al 6 gennaio zona rossa: vietato ogni spostamento tra Regioni, per scongiurare innalzamento dei contagi.
24, 25, 26, 27, 31 dicembre 1, 3, 5, 6 gennaio zona rossa: fuori casa solo per ragioni di lavoro, necessità e salute. Possibile però ricevere in casa sino a due persone non conviventi dalle 5 alle 22, con altri due figli minori di 14 anni o persone con disabilità o conviventi non autosufficienti. Misura per consentire il minimo di socialità che si addice al periodo. I limiti sono da intendere alla circolazione, la polizia non entra nelle case degli italiani.
Consentita attività motoria nei pressi dell’abitazione e attività sportiva all’aperto in forma individuale.
Con la zona rossa esercizi commerciali, bar, ristoranti, centri estetici chiusi. Possibili asporto fino alle 22 e domicilio. Restano aperti supermercati, negozi di beni alimentari, di prima necessità, farmacie e parafarmacie, lavanderie, barbieri, parrucchieri.
28, 29, 30 dicembre, 4 gennaio zona arancione: consentiti spostamenti dentro al comune, dai piccoli comuni (fino a 5mila abitanti) in un raggio di 30 chilometri senza poter andare nei comuni capoluogo di provincia. Chiusi bar e ristoranti, possibili domicilio e asporto. Negozi aperti fino alle 21.
Abbiamo impiegato un po’ di tempo perchè volevamo inserire nel decreto legge anche immediate misure di ristoro: comprendiamo l’ulteriore sacrificio economico che chiediamo, già nelle scorse settimane abbiamo avviato ristori automatici e diretti. Sospesi contributi e tributi per chi ha registrato perdite.
Misure restrittive e aiuti economici devono viaggiare paralleli. Chi subisce danni deve essere subito ristorato.
Questo decreto legge dispone immediato ristoro per 645 milioni per bar e ristoranti che dal 24 dicembre al 6 gennaio saranno costretti alla chiusura, riceveranno il 100%. Parlamento ha appena concluso la conversione dei primi 4 decreti ristori, misure di sostegno rafforzate ulteriormente.
Stiamo completando legge di bilancio che contiene ulteriori interventi con contributo di forze di maggioranza ma, devo sottolinearlo, anche con quelle di opposizione stanno sostenendo autonomi e partite iva: beneficio per tutto il paese, soprattutto per categorie più colpite. Col nuovo decreto ristori di gennaio compenseremo perdite per operatori sui quali non possiamo intervenire in questi giorni: misure perequative per evitare che si creino ingiuste differenziazioni di trattamento.
Caschback misura di sistema per la rivoluzione del Paese, con benefici che vanno ben oltre il periodo della pandemia. In questi giorni diventa concreto sostegno alle famiglie in periodo così complesso: anche nei giorni di chiusura si possono acquistare beni di prima necessità”.
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