Il ricercatore veneziano dell’Oms Francesco Zambon è stato sentito martedì 15 dicembre per parecchie ore in Procura a Bergamo, nell’inchiesta sulla gestione del Covid in Bergamasca. Da quanto ha riferito il suo avvocato Vittore D’Acquarone all’Ansa, si è presentato dai pm che lo avevano convocato già tre volte come teste.
La vicenda su cui la magistratura sta facendo approfondimenti riguarda l’esistenza di un piano pandemico che, in base a una ricerca dell’Organizzazione Mondiale delle Sanità pubblicata e poi rimossa, non sarebbe stato aggiornato. Zambon, finora, aveva seguito l’indicazione dell’Oms di avvalersi dell’immunità diplomatica.
“Siamo soddisfatti di questi sviluppi, poiché riteniamo cruciale la testimonianza di Zambon per far emergere la verità su quanto accaduto non solo con la sparizione del report, ma soprattutto per il fatto che per 15 anni abbiamo avuto un piano pandemico che non era adeguato alle direttive internazionali e di conseguenza non era idoneo ad affrontare gli scenari che purtroppo oggi tutti conosciamo”, commentato dal Comitato Noi Denunceremo, che si batte per le vittime del Covid.
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