Ritrova il sorriso anche in campionato l’Atalanta, che ottiene i tre punti un mese e mezzo dopo l’ultima volta (a Crotone, l’1 novembre) e chiude al meglio una settimana più che positiva, che aveva già portato la qualificazione agli ottavi di Champions con l’impresa di Amsterdam.
Quella conquistata contro la Fiorentina è una vittoria che smuove la classifica e che fa tornare il sereno anche sul Gewiss Stadium, dove i nerazzurri non vincevano addirittura dal 4 ottobre (5-2 al Cagliari, era la terza di Serie A: in mezzo anche i pareggi con Ajax e Midtyjlland e lo 0-5 col Liverpool).
Contro la Viola Zapata e compagni hanno offerto una prova di solidità e maturità, rischiando pochissimo e costruendo tanto gioco con quell’intensità che non si vedeva da tempo a Bergamo.
Nel primo tempo solo le parate di Dragowski hanno tenuto il risultato inchiodato sullo 0-0. Fino al 44′, quando Gosens ha sbloccato il match su invito di Zapata. Prima c’era stata la traversa colpita da Vlahovic (con deviazione decisiva di Gollini), unico squillo dell’intera partita di una Fiorentina inesistente in fase offensiva.
Nella ripresa solo Atalanta: Malinovskyi ha trovato il raddoppio al 55′ con una punizione potente e precisa, mentre Toloi ha messo il risultato in cassaforte 8′ dopo con un colpo di testa da pochi passi su corner dello stesso ucraino prolungato dalla sponda aerea di Djimsiti.
Per Gomez 90′ di panchina: l’argentino ha riposato per scelta tecnica. Ma mercoledì sera (alle 18.30) c’è la Juve.
L’Atalanta, grazie a questa vittoria rotonda, sale a quota 17: archiviate le fatiche del girone di Champions, ora testa alla scalata in campionato.
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