In riferimento all’intervento del Sindaco di Ponteranica, Alberto Nevola, nel quale informa della sua comunicazione al Parco dei Colli perché i sindaci del comprensorio chiedano unitariamente alla Regione la cancellazione dell’area come “zona vocata alla presenza del cinghiale” e conseguentemente auspicando una campagna di eradicazione tramite abbattimenti, vorremmo evidenziare che: – innumerevoli studi scientifici (G. Massei et al., “Wild boar populations up, numbers of hunters down? A review of trends and implications for Europe”. Pest Management Science, volume 71, aprile 2015 – per citarne uno tra i tanti) hanno chiaramente dimostrato che la popolazione di cinghiali in tutta Europa, nonostante la forte repressione venatoria attuata con diversi metodi fin dagli anni ‘80, è cresciuta in maniera esponenziale.
Questo perché la destrutturazione della popolazione conseguente all’azione dei cacciatori (anche di quelli definiti “selecontrollori”) comporta, con l’uccisione degli adulti, una risposta compensativa nella fertilità delle femmine con conseguente riproduzione precoce e aumento del tasso riproduttivo, oltre che un maggior tasso di dispersione tra i giovani e il successivo ampliamento delle aree soggette ai danni all’agricoltura e alla sicurezza stradale.
È quindi ormai evidente che non è con la caccia che il problema dei cinghiali possa essere risolto, bensì adottando misure come la sterilizzazione o l’ancora più efficace immuno contraccezione.
L’eventuale aumento dei cinghiali all’interno del Parco non è quindi dovuto alla cessazione dell’attività venatoria durante il lockdown, ma certamente il lockdown ha favorito l’avvicinarsi degli animali ai centri abitati così come, ed è lo stesso sindaco a sottolinearlo, ha aumentato la fruizione dei boschi e dei sentieri da parte degli “umani”, spazi vissuti dagli animali selvatici ma che evidentemente dovrebbero essere “bonificati” per evitare di disturbare tale umana fruizione.
Come Lav, vorremmo invitare il sindaco a rivedere la sua proposta, prendendo in considerazione soluzioni che, se pure all’apparenza meno facili ed immediate, possano avere un reale e duraturo impatto sul “problema cinghiali”, salvaguardando sicurezza e beni delle persone, ma anche evitando di trasformare una convivenza possibile nella solita mattanza a cui sempre più cittadini, sicuramente anche all’interno del Parco dei Colli, si oppongono in nome di una mutata consapevolezza e sensibilità nei confronti degli animali e soprattutto di quelle specie, come il cinghiale, la cui proliferazione è ascrivibile alla sola responsabilità umana.
Grazia Parolari
Area Selvatici – Lav Onlus
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