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Alberto mazzoleni

“Quelle avventure sui motori che mi hanno insegnato le curve della vita”

Alberto Mazzoleni ha pubblicato per Bramani Lubrina Editore il volume: "Il papà non è un cretino... è solo molto sfortunato" nel quale racconta il suo rapporto con i motori e le avventure della sua vita

“Solo pochi giorni fa è mancato il grande scrittore Luis Sepùlveda. Spero e credo che questo mio diario possa riempire il grande vuoto letterario che il Maestro ha lasciato”. Aprile 2020

È la frase sulla pagina che precede la presentazione del libro di Alberto Mazzoleni “Il papà non è un cretino… è solo molto sfortunato” edito da Lubrina Bramani Editore e ora in libreria.

Una frase che fa sobbalzare il lettore e che mette subito in chiaro una cosa: per affrontare le pagine che seguono bisogna armarsi di sorrisi. L’ironia di questo volume è la base. Un’avvertenza, non prendetelo solamente come un libro ironico per trascorrere del tempo. Mazzoleni, anche se alla sua prima opera, è un’autore dalla penna fluida, il racconto scorre veloce e la sua bravura sta nella sintesi.

Il libro nasce nel periodo del  lockdown della scorsa primavera. Spinto dall’amico di una vita Federico, Mazzoleni si mette a scrivere le sue avventure partendo dal rapporto con i mezzi su gomma che ha posseduto. Dalla mitica bici Legnano, alla moto, fino alle automobili. Storie, aneddoti, avventure narrate con leggerezza, una spruzzata di sarcasmo e spolverate qui e là di ironia.

Dietro quelle avventure si sono però gli amici fraterni, il cugino Giovanni, detto Giona (noto profeta di sventure), il ritratto della mamma severa per i suoi ceffoni ma tenera nei momenti cruciali. E qui Mazzoleni si supera mostrando con un ritratto velato la capacità di un genitore di educare, di preparare alla vita e di riconoscere il merito.

C’è la figura dell’adorato papà Emilio, capitano d’industria, ma padre generoso e premuroso, con le lacrime agli occhi mentre lo accompagna in collegio e “quel senso di colpa” che li lega a doppio filo.
Sullo sfondo Città Alta e Bergamo bassa negli anni del boom economico, Selvino come luogo del cuore per le estati indimenticabili di un’infanzia, la Vespina 50 “rossa” così “ti vedranno meglio e sarà meno pericoloso circolare”, un professore di lettere e latino socialista che non perdona nulla al figlio dell’industriale Mazzoleni.

E ancora le auto. Gioia e delizia da una parte, grande prova di vita dall’altra. Fino a quando, all’ennesima avventura, la mamma seduta al suo fianco in auto lo copre di insulti e rivanga nel passato episodi che sembravano ormai sepolti nel passato con i rottami delle auto che Alberto aveva distrutto.

“Ricordo che le sue parole mi ferirono molto, i toni erano talmente sostenuti che mia figlia Federica, che allora aveva tre anni, intervenne e disse alla nonna: “Il papà non è un cretino… è solo molto sfortunato”. Frase che dà il titolo al volume.

Di seguito l’intervista video con Alberto Mazzoleni.

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