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Il caso

Heidelberg sposta in Germania il centro ricerca Italcementi: “Non era nei patti”

I rappresentanti bergamaschi di Azione e Pd fermi sulle proprie posizioni: "Ci ripensino: da evitare un segnale di poco conforto nei confronti di un territorio lacerato dall’emergenza sanitaria ed economica".

Non si è fatta attendere la reazione della politica bergamasca alla notizia della volontà di HeidelbergCement di spostare in Germania il centro di ricerca Italcementi al Kilometro Rosso, per centralizzare ulteriormente quel tipo di attività in una sola location.

Un trasloco di cui ancora non si conoscono le tempistiche, ma il colosso tedesco è deciso a lasciare a Bergamo solamente una minima parte dell’attività, legata allo sviluppo di nuovi materiali “green”. Ma chiaramente ora è alta la preoccupazione per i 32 dipendenti del settore.

Ad alzare la voce per primi sono stati i rappresentanti di Azione, il consigliere regionale Niccolò Carretta e il coordinatore provinciale Enrico Zucchi.

“Azione è da sempre attenta ai temi legati all’industria, all’innovazione e alla ricerca e questa notizia ci ha colpiti a tal punto di averci condotti ad un’uscita pubblica per chiedere al colosso tedesco di ripensarci – sottolinea Carretta – La professionalità, la capacità e solidità degli ingegneri e lavoratori bergamaschi non sia messa in discussione da questa scelta”.

“Non possiamo certo celebrare la notizia con entusiasmo visto il momento che Bergamo, la provincia e i cittadini del territorio stanno vivendo. Al di là dei posti di lavoro – aggiunge Zucchi – che rappresentano un tema fondamentale per Azione, ci rivolgiamo alla società per chiedere un ripensamento anche cercando di evitare un segnale di poco conforto nei confronti di un territorio lacerato dall’emergenza sanitaria ed economica”.

A rincarare la dose è stato poi tutto il Pd bergamasco, con Antonio Misiani, Maurizio Martina, Elena Carnevali, Jacopo Scandella e Davide Casati: “Tutte le istituzioni, dal Governo alla Giunta regionale, devono farsi promotrici di un’iniziativa per discutere con la proprietà la scelta di spostare il centro di ricerca della HeidelbergCement presso la sede tedesca. I patti firmati nel 2016 erano altri: parliamo di uno dei centri di ricerca più importanti al mondo, che porta occupazione di qualità e valore aggiunto alla bergamasca ed alla Lombardia, ed è fondamentale fare di tutto perché resti nel nostro territorio”.

Sul caso Italcementi ha diffuso una breve nota: “La riorganizzazione delle attività di Innovazione e Ricerca di prodotto sarà concentrata a livello globale per meglio valorizzare le importanti competenze maturate a Bergamo, mettendole a disposizione di tutti i Paesi che fanno parte del Gruppo. A tale fine, ci sarà anche per diversi ricercatori italiani l’opportunità di fare parte di questo progetto. Il processo di rilocalizzazione ad Heidelberg delle attività di ricerca, in ogni caso, sarà definito nei suoi particolari nel corso del 2021 e saranno contestualmente messe in atto tutte le possibili soluzioni per i lavoratori che ne risultassero coinvolti, con l’obbiettivo di minimizzare possibili effetti negativi, anche tramite offerte di ricollocazione interna o esterna. È importante sottolineare che le attività di ricerca a Bergamo non si fermano: tramite la creazione di una nuova funzione Ricerca e Sviluppo di Prodotto in Italcementi, sarà anzi ulteriormente valorizzata l’attività di ricerca su materiali e soluzioni ‘green’, ovvero quei prodotti che possono contribuire a imprimere al mondo delle costruzioni una decisa svolta verso la sostenibilità ambientale e che sono sempre più richiesti dal mercato, inclusa la committenza pubblica”.

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