• Abbonati
Il sondaggio di bgy

I visoni malati e le pellicce: i ragazzi di Bergamo dicono no

Allarme mutazione e 17 milioni di visoni uccisi. Una realtà terribile che ci torna a far riflettere sull’esistenza di allevamenti intensivi per la produzione di pellicce.

In Danimarca si è recentemente scoperta una mutazione del coronavirus che si trasmette all’uomo e che potrebbe ridurre l’efficacia di un eventuale vaccino per combattere il virus. Dico “potrebbe” perché attualmente il rischio è teorico, infatti non abbiamo nessuna certezza in merito.

Quello che è certo però è che i portatori del virus siano i visoni, animali particolarmente suscettibili all’infezione. Essi sono vittime innocenti poiché il virus non è partito dal visone, ma dall’uomo che l’ha poi trasmesso all’animale.

Stando ai risultati delle indagini, il virus, all’interno dei visoni, sarebbe appunto mutato e se continuasse a farlo si potrebbe sviluppare un nuovo ceppo che causerebbe l’inefficacia dei vaccini in sviluppo.

I diversi focolai del virus sono presenti negli allevamenti intensivi di visoni da pelliccia e la situazione va di giorno in giorno peggiorando. Un mese fa infatti gli allevamenti infetti erano circa una quarantina, mentre al momento sono più di duecento.

La prima ministra danese, Mette Frederiksen, è stata costretta a prendere una decisione drastica: uccidere 17 milioni di esemplari. Una decisione che costerà sicuramente cara alla Danimarca, che dagli allevamenti di visoni traeva un guadagno elevato. Infatti il Paese è tra i primi produttori di pellicce di visone al mondo.

Insomma, un danno economico non indifferente.

La ministra, pur consapevole di questo, ha deciso di salvaguardare la popolazione danese (il coronavirus dei visoni ha già contagiato 12 persone nel Nord del paese), ma anche mondiale. La Danimarca spenderà quindi una notevole somma di denaro sia per risarcire gli imprenditori sia per l’eliminazione degli animali.

Ma il fatto che stupisce maggiormente è, ancora una volta, che milioni di esemplari siano tenuti all’interno di allevamenti intensivi dove regna la logica di mercato. Infatti vediamo come, centinaia di animali, siano rinchiusi in gabbie decisamente troppo piccole. È proprio questa la logica di mercato alla quale accennavo prima: spazi minimi per il maggior numero di animali possibili. In questo modo si riesce a massimizzare il profitto. Ricordiamo inoltre che i visoni restano all’interno di quelle gabbie strettissime fino al momento in cui raggiungono una dimensione idonea per essere uccisi e scuoiati e che per una pelliccia di un metro sono necessari circa 60 visoni.

È proprio per questo che, in merito, sono intervenute le associazioni animaliste, le quali sperano che sia giunto il momento di eliminare gli allevamenti intensivi di animali da pelliccia in tutta Europa. Essi sostengono che ammassare migliaia di animali in spazi minimi sia una sconfitta per l’umanità e che sia una violazione delle regole della natura.

Ma cosa ne pensano i ragazzi di Bergamo degli allevamenti intensivi?

Nei giorni scorsi abbiamo pubblicato un sondaggio che ha coinvolto circa 150 ragazzi, chiedendo di esprimere un’opinione riguardo a specifiche domande.

Fra i quesiti che abbiamo formulato, abbiamo chiesto se si ritiene opportuno tenere aperta un’azienda di allevamento intensivo di visioni con l’elevato rischio che gli animali siano fonte di contagio, con un 90% di risposte negative.

Alla richiesta se si preferisce acquistare una pelliccia sintetica o vera, il 91% ha risposto sintetica, con una netta minoranza di persone che preferirebbero una pelliccia vera.

Ampie risposte si sono avute invece alla domanda “Compreresti una pelliccia di visone?” Anche in questo caso il 91% risponde di no, ma i ragazzi sono stati invitati ad esprimere il motivo per cui non la comprerebbero e le argomentazioni sono state diverse ed interessanti. Da un lato abbiamo gli amanti degli animali, i quali non comprerebbero mai una pelliccia di visone (o di qualsiasi altro animale) poiché ritengono che sia immorale e crudele la violenza, lo sfruttamento e il maltrattamento subito dagli animali all’interno degli allevamenti. Dall’altro lato ci sono ragazzi che sostengono che ci si possa coprire e riscaldare con materiali alternativi, senza il bisogno di uccidere animali per moda. C’è stato anche chi ha espresso una netta preferenza verso le pellicce sintetiche.

È lampante il fatto che i giovani siano molto sensibili al tema dello sfruttamento e del maltrattamento degli animali e che la maggioranza si schieri contro il mondo dei produttori di pellicce, ricavate dall’uccisione e dallo scorticamento degli animali.

È bello vedere come l’argomento stia a cuore a molti giovani e soprattutto come essi si oppongano alle logiche di mercato della nostra società, dove spesso è più importante guadagnare piuttosto che rispettare.

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
leggi anche
Abbattimento visoni a Capralba, nel Cremonese
La denuncia
Video shock: l’abbattimento di migliaia di visoni nell’allevamento di Capralba
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI