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Il resoconto

Intesa Sanpaolo, obiettivi raggiunti in anticipo, dividendi confermati

Il Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo in data odierna ha approvato il resoconto intermedio consolidato al 30 settembre 2020.

I risultati dei primi nove mesi del 2020 confermano la capacità di Intesa Sanpaolo di affrontare efficacemente la complessità del contesto conseguente all’epidemia da Covid 19, riflettendo la redditività sostenibile – che deriva dalla solidità della base patrimoniale e della posizione di liquidità, dal modello di business resiliente e ben diversificato e dalla flessibilità strategica nella gestione dei costi operativi – e il supporto del Gruppo all’Italia anche con l’impegno a diventare un punto di riferimento in termini di sostenibilità e responsabilità sociale e culturale.

La generazione di valore sostenibile per tutti gli stakeholder verrà accresciuta dall’unione con Ubi Banca conseguente al controllo acquisito il 5 agosto scorso – che sta procedendo con
successo e non presenta complessità significative, anche in considerazione della comprovata capacità di Intesa Sanpaolo di realizzare integrazioni – valorizzando le realtà locali e le persone
di Ubi Banca e conseguendo un’ulteriore riduzione del profilo di rischio e importanti sinergie senza costi sociali.
Rispetto ai primi nove mesi 2019, Intesa Sanpaolo – escludendo l’acquisizione UBI Banca – registra, in particolare, un miglioramento dei coefficienti patrimoniali, dell’efficienza e della
qualità dell’attivo. Anche il costo del rischio risulta in miglioramento se si escludono le rettifiche di valore su crediti per i futuri impatti di Covid-19.

Le tendenze del nuovo contesto trovano Intesa Sanpaolo preparata grazie ai vantaggi  competitivi del Gruppo:

– aumento della domanda di protezione della salute, del risparmio e delle attività economiche delle aziende: leadership di Intesa Sanpaolo nel Wealth Management & Protection e
rafforzamento nel settore salute con l’acquisizione di RBM;

– maggior grado di rischio: efficace gestione proattiva del credito (Pulse, con circa 370 persone dedicate) e partnership strategiche del Gruppo con primari operatori industriali attivi nella gestione dei crediti deteriorati; primo posto tra le aziende italiane nella competizione “Cyber Resilience amid a Global Pandemic”, organizzata da AIPSA (Associazione Italiana Professionisti Security Aziendale);

– digitalizzazione della clientela: posizionamento ai vertici in Europa per funzionalità di mobile app e forte proposta digitale del Gruppo, con circa 10,1 milioni di clienti multicanale (oltre 12 milioni con UBI Banca) e circa 6,2 milioni di clienti che usano l’App di Intesa Sanpaolo (oltre 7 milioni considerando anche l’App di UBI Banca), e partnership strategica con Nexi nei sistemi di pagamento (partecipazione nel capitale di Nexi);

– digitalizzazione dell’operatività della Banca: già oltre 63.000 persone del Gruppo in smartworking (circa 77.000 includendo UBI Banca) e ottimizzazione del modello distributivo con la razionalizzazione di oltre 1.000 filiali dal 2018 e la possibilità di ridurre ulteriormente il numero di filiali a seguito della partnership strategica Banca 5 – SisalPay e del cambiamento indotto da COVID-19 nei comportamenti dei clienti, la maggioranza dei quali continuerà a essere servita dal Gruppo tramite i canali alternativi di elevata qualità;

– crescente importanza della sostenibilità e della responsabilità sociale (ESG): Intesa Sanpaolo è l’unica banca italiana inclusa in tre dei principali indici di sostenibilità, Dow Jones Sustainability Indices, CDP Climate Change A List 2018 e 2019 Corporate Knights “Global 100 Most Sustainable Corporations in the World Index”, e si classifica prima tra le banche europee in tre delle principali valutazioni internazionali ESG, MSCI, CDP e Sustainalytics.

Nei primi nove mesi del 2020, per il Gruppo si registra:
● utile netto contabile pari a 6.376 milioni di euro, a 3.112 milioni escludendo il goodwill negativo originato dall’acquisizione di UBI Banca da allocare nel quarto trimestre 2020 a oneri di integrazione, miglioramento dell’efficienza e accelerazione della riduzione del profilo di rischio; l’importo del goodwill negativo (pari a 3.264 milioni di euro, dopo la deduzione della parte allocata al ramo d’azienda da cedere a BPER Banca) è da considerarsi provvisorio, perché sarà rideterminato definitivamente in occasione del Bilancio 2020 a seguito della finalizzazione del processo di PPA (Purchase Price Allocation) tramite il calcolo puntuale alla data di acquisizione dei fair value delle attività identificabili acquisite e delle passività assunte del Gruppo UBI Banca.
Escludendo anche i due mesi di apporto di UBI Banca, l’utile netto è pari a 3.073 milioni, rispetto a 3.310 milioni dei primi nove mesi del 2019, superiore ai circa 3 miliardi di euro di utile netto minimo previsto per l’esercizio 2020 e che risulterebbe pari a 3.956 milioni – in crescita di circa il 20% rispetto ai nove mesi 2019 – se si escludessero le rettifiche di valore su crediti pari a 1.312 milioni per i futuri impatti di Covid-19;

● risultato corrente lordo in aumento di circa il 16%, rispetto ai primi nove mesi 2019; se si escludessero le rettifiche di valore su crediti per i futuri impatti di Covid-19, anche a seguito della significativa ripresa nel terzo trimestre 2020 degli interessi netti e delle commissioni nette, che hanno registrato una crescita rispettivamente del 3,9% e del 6,7% rispetto al trimestre precedente;

● costi operativi in diminuzione del 3,7% rispetto ai primi nove mesi 2019;

● elevata efficienza, con un cost/income al 50,2% nel primi nove mesi 2020 escludendo l’apporto di UBI Banca e al 50,7% includendolo, tra i migliori nell’ambito delle maggiori banche europee;

● costo del rischio dei primi nove mesi 2020 annualizzato (°) pari a 44 centesimi di punto escludendo l’impatto delle rettifiche per i futuri impatti di COVID-19 (pari a 44 centesimi di punto), rispetto ai 53 dell’esercizio 2019;
● miglioramento della qualità del credito, soprattutto a seguito dell’efficacia della gestione proattiva del credito senza oneri straordinari per gli azionisti:
– riduzione dei crediti deteriorati (°), al lordo delle rettifiche di valore, di circa 2,7 miliardi di euro nei primi nove mesi 2020, di circa 37 miliardi dal picco di settembre 2015 (di circa 23 miliardi escludendo la cessione dei crediti deteriorati a Intrum e Prelios) e di circa 24 miliardi dal dicembre 2017 (di circa 11 miliardi escludendo le operazioni Intrum e Prelios) realizzando già il 94% dell’obiettivo di riduzione previsto per l’intero quadriennio del Piano di Impresa 2018-2021;
– lo stock di crediti deteriorati scende a settembre 2020, rispetto a dicembre 2019, del 7,5% al lordo delle rettifiche di valore e del 7,2% al netto (dell’ 8,9% al lordo delle rettifiche e del 10,1% al netto, se si escludesse l’effetto della nuova definizione di default);
– l’incidenza dei crediti deteriorati sui crediti complessivi a settembre 2020 è stata pari al 6,9% al lordo delle rettifiche di valore e al 3,3% al netto, escludendo l’apporto di UBI Banca (rispettivamente al 7% e al 3,5% includendolo);

● elevati livelli di copertura dei crediti deteriorati:
– livello di copertura specifica dei crediti deteriorati al 54,4% a fine settembre 2020 escludendo l’apporto di UBI Banca (al 52,2% includendolo), con una copertura specifica della componente costituita dalle sofferenze al 64% escludendo l’apporto di UBI Banca (al 62,4% includendolo);
– robusto buffer di riserva sui crediti in bonis, pari allo 0,6% a fine settembre 2020, sia escludendo sia includendo l’apporto di UBI Banca;

● patrimonializzazione molto solida, con coefficienti patrimoniali su livelli largamente superiori ai requisiti normativi. Al 30 settembre 2020, deducendo dal capitale circa 2,3 miliardi di euro di dividendi maturati nei primi nove mesi, il Common Equity Tier 1 ratio pro-forma a regime è risultato pari al 15,2%, al 15,9% escludendo l’acquisizione di UBI Banca, livello top tra le maggiori banche europee, e il Common Equity Tier 1 ratio calcolato applicando i criteri transitori in vigore per il 2020 al 14,7%, al 15,5% escludendo l’acquisizione di UBI Banca, rispetto a un requisito SREP da rispettare nel 2020 – comprensivo di Capital Conservation Buffer, O-SII Buffer e Countercyclical Capital Buffer – pari rispettivamente all’ 8,63% e all’ 8,44%, applicando la modifica
regolamentare introdotta dalla BCE a decorrere dal 12 marzo scorso, che prevede che il requisito di Pillar 2 venga rispettato utilizzando parzialmente strumenti di capitale diversi da Common Equity Tier 1;

● elevata liquidità e forte capacità di funding: a fine settembre 2020, attività liquide per 235 miliardi di euro (escludendo l’apporto di 48 miliardi di UBI Banca) ed elevata liquidità prontamente disponibile per 150 miliardi (escludendo l’apporto di 32 miliardi di UBI Banca); ampiamente rispettati i requisiti di liquidità Liquidity Coverage Ratio e Net Stable Funding Ratio di Basilea 3. Le operazioni di finanziamento con BCE per ottimizzare il costo del funding e supportare gli investimenti delle aziende clienti sono state pari al 30 settembre 2020 a circa 70,9 miliardi di euro (escludendo l’apporto di 12 miliardi di UBI Banca), interamente costituite da TLTRO III;

● supporto all’economia reale: circa 66 miliardi di euro di nuovo credito a mediolungo termine nei primi nove mesi 2020 (circa 80 miliardi includendo UBI Banca), con circa 59 miliardi in Italia (circa 73 miliardi includendo UBI Banca), di cui circa 47 miliardi erogati a famiglie e piccole e medie imprese; circa 7.600 aziende italiane riportate in bonis da posizioni di credito deteriorato nei primi nove mesi 2020 e circa 120.000 dal 2014, preservando rispettivamente circa 38.000 e 600.000 posti di lavoro;

● sostenibilità e responsabilità sociale e culturale (°), che a fronte del solido andamento economico patrimoniale si è tradotta in particolare nelle seguenti azioni del Gruppo in Italia:
– iniziative per la riduzione della povertà infantile e il supporto alle persone in difficoltà fornendo dal 2018 circa 12,9 milioni di pasti, circa 857.000 posti letto, circa 191.000 medicinali e circa 134.000 capi di abbigliamento;
supporto alle famiglie e alle imprese colpite da terremoti e disastri naturali, con remissioni o moratorie per i mutui sugli immobili danneggiati, con circa 130 moratorie nei primi nove mesi del 2020 su circa 650 milioni di debito residuo e con finanziamenti agevolati per circa 127 milioni erogati nei nove mesi (circa 461 milioni dal 2018);
Ecobonus: Intesa Sanpaolo disponibile ad acquistare crediti di imposta supportando famiglie, condomini e imprese con soluzioni finanziarie modulari e flessibili perché beneficino della deduzione al 110% delle spese per efficienza energetica e adeguamento antisismico;
– avvio del Fondo Impact nel quarto trimestre 2018, per l’erogazione di circa 1,2 miliardi di euro di prestiti alle categorie che avrebbero altrimenti difficoltà ad accedere al credito nonostante il loro potenziale; lanciata la prima linea di credito non garantito dedicata a tutti gli studenti universitari italiani, che studino in Italia o all’estero (Per Merito), con 33 milioni di euro erogati nei nove mesi e 72 milioni dal lancio all’inizio del 2019; lanciato a luglio 2020 MAMMA@WORK, un finanziamento a condizioni molto agevolate per conciliare maternità e lavoro nei primi anni di vita dei figli; lanciato ad agosto 2020 XME StudioStation, finanziamento alle famiglie per il sostegno alla didattica a distanza; annunciate nel gennaio 2020 due nuove iniziative, per supportare le madri lavoratrici in India e le persone ultracinquantenni che hanno perso il lavoro o hanno difficoltà ad accedere al trattamento pensionistico;

– Plafond creditizio Circular Economy di 5 miliardi di euro per il 2018-2021 (aumentato a 6 miliardi con l’acquisizione di UBI Banca), a supporto dello sviluppo sostenibile: dall’avvio erogati 1.500 milioni di euro (circa 740 milioni nei primi nove mesi 2020); nel 2019 lanciato il primo Sustainability Bond focalizzato sull’economia circolare (per 750 milioni di euro);
– disponibilità a finanziare con 50 miliardi di euro di nuovi crediti a supporto dell’economia verde la realizzazione del green deal europeo in Italia;
– S-Loan, soluzione innovativa di Intesa Sanpaolo lanciata a luglio 2020 e rivolta alle PMI per finanziare progetti che migliorino il loro profilo di sostenibilità, a cui sono allocati 2 miliardi di euro nell’ambito dei predetti 50 miliardi dedicati all’economia verde, con un tasso di interesse ridotto subordinatamente alla verifica di due indicatori ESG che devono essere riportati nella relazione di bilancio annuale delle aziende finanziate;
– analizzate circa 660 iniziative di start-up (circa 1.900 dal 2018) in 3 programmi di accelerazione con 47 start-up assistite nei nove mesi (circa 280 dal 2018) presentandole a selezionati investitori e soggetti operanti nell’ecosistema (circa 5.500 fino ad oggi);
– programma di Intesa Sanpaolo “Giovani e Lavoro” in corso di realizzazione, in partnership con Generation, finalizzato alla formazione e all’accesso al mercato del lavoro italiano di 5.000 giovani in un triennio: richieste di iscrizione da parte di circa 5.550 giovani tra i 18 e i 29 anni nei nove mesi (circa 14.900 dal 2019), circa 1.020 studenti intervistati e circa 450 formati e in formazione con 20 corsi nei nove mesi (circa 3.000 studenti intervistati e circa 1.200 formati e in formazione dal 2019) e circa 1.400 aziende coinvolte dal lancio dell’iniziativa;
– l’iniziativa P-Tech in partnership con IBM, con l’obiettivo di formare giovani professionisti nell’ambito delle nuove professioni digitali, ha coinvolto 20 persone di Intesa Sanpaolo nell’attività di “mentoring” di 40 giovani professionisti;
– inaugurazione del progetto di ristrutturazione delle nuove Gallerie d’Italia nel palazzo storico di via Toledo a Napoli (9.000 metri quadrati), dedicate alla collezione d’arte di Intesa Sanpaolo e ai capolavori di Caravaggio; aperta la mostra “Liberty” alle Gallerie d’Italia a Napoli dove sono state esposte oltre 60 opere straordinarie; trasformazione digitale dei contenuti culturali e artistici delle Gallerie d’Italia, con una campagna sociale focalizzata sulle immagini degli Archivi Intesa Sanpaolo Publifoto, che ha registrato 230.317 visualizzazioni, e una campagna sociale per la
riapertura delle Gallerie d’Italia a Vicenza, che ha registrato 11 milioni di visualizzazioni; le Gallerie d’Italia hanno ospitato l’edizione digitale del Salone Internazionale del Libro di Torino, “SalTo Notte”, con due eventi in diretta a Milano e Napoli, che hanno registrato 114.075 visualizzazioni.

● iniziative del Gruppo per contrastare gli effetti di COVID-19 a livello sociale ed economico, ad oggi in particolare:
– condizioni di sicurezza per le persone del Gruppo e i clienti, in particolare con lavoro da remoto di oltre 63.000 persone (circa 77.000 includendo UBI Banca), circa 100% delle filiali aperte e pienamente operative (su appuntamento) e continuità operativa garantita dall’efficace modello di banca multicanale (filiale online, internet banking, App e ATM / casse automatiche) e dal servizio di assistenza e consulenza da remoto fornito da circa 20.000 gestori;
– assunte 589 persone nei primi nove mesi del 2020 (di cui 167 durante il lockdown);
– sostegno alle iniziative sanitarie con donazioni che hanno superato i 100 milioni di euro, incluse quelle derivanti dalla rinuncia del Consigliere Delegato e CEO e di 21 top manager a un importo complessivamente pari a circa 6 milioni di euro dei bonus riconosciuti dal Sistema Incentivante 2019;
– circa 89.000 medici e infermieri iscritti al corso di formazione, in collaborazione con Generation, sui dispositivi di protezione individuale, sulla ventilazione non invasiva e sulla gestione delle emergenze;
– destinazione di 125 milioni di euro del Fondo Impact (pari al 50%) alla riduzione del disagio socio economico causato da COVID-19;
– Programma Rinascimento, dal valore complessivo di 80 milioni di euro, che include prestiti di impatto alle micro imprese e start-up, per la ripresa ed evoluzione del modello di business nel contesto conseguente alla pandemia, attraverso progetti di sviluppo e innovazione, con impatti su economia reale e coesione sociale del territorio, lanciato a Bergamo in collaborazione con il Comune (30 milioni) e a Firenze in collaborazione con la Fondazione CR Firenze (50 milioni);
– prima banca in Italia a concedere moratorie, precedendo lo specifico quadro normativo: da inizio anno, finora accordate moratorie – inclusi i rinnovi – per circa 66 miliardi di euro (dei quali circa l’ 80% relativi a imprese e circa il 20% a famiglie), cui si aggiungono circa 17 miliardi di UBI Banca; l’ammontare di moratorie attualmente in essere è pari a circa 37 miliardi di euro (dei quali circa il 73% relativi a imprese e circa il 27% a famiglie), cui si aggiungono circa 11 miliardi di UBI Banca;
– prima banca in Italia a firmare il protocollo d’intesa con SACE, fornendo immediato supporto alle imprese in applicazione del Decreto Liquidità: complessivamente, includendo anche il Fondo PMI, erogati finora crediti garantiti dallo Stato per un ammontare pari a circa 24 miliardi di euro (circa 8 miliardi SACE e circa 16 miliardi Fondo PMI), cui si aggiungono circa 3 miliardi di UBI Banca;
– anche a seguito delle misure annunciate dal Governo, messi a disposizione delle imprese e dei professionisti 50 miliardi di euro di nuovi crediti per la salvaguardia dell’occupazione e la gestione dei pagamenti durante l’emergenza;
– 10 miliardi di euro di nuove linee di credito per supportare circa 2.500 filiere produttive italiane, potenziando il Programma Sviluppo Filiere.

I risultati di conto economico del terzo trimestre 2020
Il conto economico consolidato del terzo trimestre 2020 registra interessi netti pari a 1.818 milioni di euro (escludendo l’apporto di 281 milioni di UBI Banca), in aumento del 3,9% rispetto ai 1.750 milioni del secondo trimestre 2020 e del 4,4% rispetto ai 1.741 milioni del terzo trimestre 2019.

Le commissioni nette sono pari a 1.861 milioni di euro (escludendo l’apporto di 272 milioni di UBI Banca), in crescita del 6,7% rispetto ai 1.744 milioni del secondo trimestre 2020. In
dettaglio, si registra un aumento del 4,1% delle commissioni da attività bancaria commerciale e dell’ 8,7% delle commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza (risparmio
gestito, prodotti assicurativi, collocamento titoli,…), nel cui ambito si registra una crescita del 10,1% per la componente relativa a intermediazione e collocamento di titoli, del 6,2% per quella
relativa al risparmio gestito (con commissioni di performance pari a 8 milioni di euro nel terzo trimestre 2020 e a 9 milioni di euro nel secondo trimestre 2020) e del 9,3% per quella relativa ai
prodotti assicurativi.

Le commissioni nette del terzo trimestre 2020 diminuiscono del 5,3% rispetto ai 1.966 milioni del terzo trimestre 2019. In dettaglio, si registra una diminuzione del
6,6% delle commissioni da attività bancaria commerciale e del 2,8% delle commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza, nel cui ambito l’apporto da intermediazione e
collocamento di titoli scende del 2,6%, quello da risparmio gestito diminuisce del 4% (con commissioni di performance pari a 12 milioni di euro nel terzo trimestre 2019) e quello da
prodotti assicurativi aumenta dello 0,3%.

Il risultato dell’attività assicurativa ammonta a 295 milioni di euro (escludendo l’apporto di 3 milioni di UBI Banca), rispetto ai 367 milioni del secondo trimestre 2020 e ai 321 milioni del
terzo trimestre 2019.

Il risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value è pari a 121 milioni di euro (escludendo l’apporto di 5 milioni di UBI Banca), rispetto a 263 milioni del secondo trimestre 2020, con la componente relativa alla clientela che flette a 91 milioni da 94 milioni, quella di capital markets che registra un saldo negativo pari a 212 milioni rispetto a un saldo negativo pari a 85 milioni, quella dell’attività di trading e tesoreria che diminuisce a 235 milioni da 242 milioni e quella dei prodotti strutturati di credito che scende a 7 milioni da 12 milioni. Il risultato di 121 milioni del terzo trimestre 2020 si confronta con i 480 milioni del terzo trimestre 2019, trimestre in cui l’apporto della componente relativa alla clientela era stato di 117 milioni, quello della componente di capital markets di 13 milioni, quello dell’attività di trading e tesoreria di 345 milioni e quello dei prodotti strutturati di credito di 5 milioni.

I proventi operativi netti sono pari a 4.083 milioni di euro (escludendo l’apporto di 575 milioni di UBI Banca), in diminuzione dell’ 1,3% rispetto ai 4.136 milioni del secondo trimestre 2020 e del 9,5% rispetto ai 4.513 milioni del terzo trimestre 2019.

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