Lunedì mattina alle 11 l’area Covid dell’ospedale Treviglio-Caravaggio è stata dichiarata piena con il picco di 78 pazienti. Ma grazie all’organizzazione degli spazi ideata nei mesi scorsi dalla direzione, se nelle prossime ore ne dovessero arrivare altri, la zona ha la possibilità di essere ampliata.
Nell’altra struttura che fa capo all’Azienda Socio Sanitaria Territoriale di Bergamo Ovest, quella di Romano di Lombardia, sempre secondo l’ultimo aggiornamento di lunedì mattina, i posti letto occupati da contagiati dal Covid sono 45 su 57 disponibili. Anche qui, in caso di necessità, si potrebbero ricavare ulteriori spazi per arrivare a un totale di 3oo posti totali tra i due ospedali.
Numeri che non si vedevano dalla primavera scorsa e che spiegano quanto il virus sia tornato a correre veloce anche nella Bassa, come aveva dichiarato nei giorni scorsi in un’intervista a Bergamonews il direttore dell’Asst Bg-Ovest Peter Assembergs: “Ormai possiamo dire che il livello di emergenza è paragonabile a quello che abbiamo visto a febbraio-marzo. Oggi noi stiamo lavorando non solo per il nostro territorio, ma anche per quello milanese che risulta essere quello più colpito in questo momento”.
![Peter Assembergs](https://www.bergamonews.it/photogallery_new/images/2018/12/peter-assembergs-633523.jpg)
La nota positiva è che di questi 123 ricoverati, nessuno è in gravi condizioni. Quelli in situazioni più critiche, infatti, secondo quanto stabilito a luglio dal piano di Regione Lombardia, rimangono nelle due strutture bassaiole solo poche ore, prima di essere trasferiti in uno degli hub di riferimento.
Fino a un paio di settimane fa, quello per Treviglio e Romano erano gli Spedali Civili di Brescia (anche per via dell’autostrada Brebemi che permette un trasporto piuttosto rapido). Ma negli ultimi giorni, con l’incremento di contagiati in provincia di Brescia, il nuovo hub è diventato il Papa Giovanni di Bergamo, che gestisce anche l’ospedale da campo alla Fiera che da lunedì ha iniziato ad accogliere i primi degenti.
Una scelta, quella del trasferimento dei casi più gravi, adottata dalla Regione per mantenere “pulite” le strutture sanitarie più piccole, come appunto le due della Bassa, che a loro volta possono ricevere “in cambio” i malati in condizioni meno critiche.
Nel frattempo sembra che siano stati arginati i due focolai tra pazienti e infermieri riscontrati nei giorni scorsi al Treviglio-Caravaggio, sempre secondo quanto esposto dal direttore Assembergs: “La commissione interna che è stata costituita per verificare la situazione – le sue parole – ci ha comunicato che i quattro pazienti risultati positivi sono sicuramente collegati all’uomo ricoverato in cardiologia, mentre gli operatori è tutt’altro che certo che siano stati contagiati a loro volta da quello stesso paziente. Anche loro hanno una socialità esterna ed è assai più probabile che il contagio sia avvenuto lì”.
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