Il decreto ministeriale firmato dal premier Giuseppe Conte ha scosso il mondo della scuola che da poco ha ripreso a pieno ritmo. L’invito rivolto alle scuole superiori di integrare la didattica a distanza e quella in presenza, rivedendo il proprio orario di ingresso e chiedendo di riformulare il quadro ore facendo iniziare studenti e studentesse alle 9, rischiava di ribaltare mesi e mesi di lavoro.
Da lunedì 19 ottobre tutti gli istituti secondari di secondo grado della bergamasca hanno rimodulato le lezioni: 50% in presenza e distanza, mentre l’attuazione dell’ entrata scolastica alle 9 è stata discussa in un incontro con la Prefettura, nel primo pomeriggio di martedì. E, in seguito anche ad una nota ministeriale, è stato deciso che l’ingresso alle 9 sia un obbligo da destinare solo alle scuole superiori che non avevano già riorganizzato le entrate e le uscite al fine di non sovraccaricare i mezzi.
“Questo non riguarda le scuole superiori bergamasche, perché tutte sono ripartite con gli orari
scaglionati – spiega la dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale di Bergamo, Patrizia Graziani -. Il duro lavoro di questi mesi nel mondo della scuola ci ha fatto trovare preparati. Secondo le ultime indicazioni regionali e ministeriali – prosegue – le superiori hanno incrementato la didattica a distanza, ma gli orari rimarranno invariati con i due ingressi delle 8 e delle 10. Questo perché erano già stati organizzati al fine di non sovraffollare il trasporto pubblico e pensati con le agenzie dei mezzi pubblici locali – conclude il dirigente dell’Ufficio scolastico -. Le scuole hanno lavorato tanto e bene, con grandi sforzi. Sono tutte promosse e così continueremo”.
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