Se lo stadio di Bergamo negli ultimi anni sta cambiando letteralmente volto è anche merito di Gewiss. L’azienda di Cenate Sotto, leader mondiale del settore elettrotecnico, un anno fa ha scelto di affiancare l’Atalanta nel progetto di crescita. Non solo a livello di sponsorizzazione, ma investendo anche nella riqualificazione dell’impianto cittadino che dal 1° luglio 2019 ha preso il nome di Gewiss Stadium.
Nell’estate del 2019 è stata abbattuta e ricostruita la curva Pisani, mentre negli ultimi tre mesi lo stesso destino è toccato all’ex tribuna Ubi, oggi chiamata Rinascimento.
Ora manca solo la curva Morosini, l’ultimo settore da ristrutturare: “La pandemia ha reso i tempi di lavoro incerti, ma non è detto che il progetto verrà completato in ritardo – spiega il Ceo di Gewiss Paolo Cervini -. Il cantiere è ovviamente in mano alla famiglia Percassi, le tempistiche le dettano loro. Noi attendiamo indicazioni”.
Da dove nasce la scelta di Gewiss di investire nel calcio, nell’Atalanta?
In realtà non si tratta di una scelta diciamo unilaterale. Quelle dei Percassi e dei Bosatelli sono due famiglie importanti che si sono incontrate e hanno stabilito un progetto che racchiude in sé un concetto di visione innovativa non solo in termine tecnologico, ma anche di mercato. C’è questo alla base della collaborazione di Atalanta e Gewiss: da qui nasce il nuovo stadio di Bergamo.
Perché proprio lo stadio?
Perché è lì, in quella struttura che necessitava – e necessita ancora oggi – di una rivoluzione tecnologica, che Gewiss ha visto un’enorme opportunità.
Cosa sarà il Gewiss Stadium, una volta finito, per un tifoso dell’Atalanta?
Vogliamo che sia un’esperienza per il tifoso. Quella che stiamo creando è una struttura bella e innovativa.
Con l’Atalanta avrete una visibilità internazionale: al Gewiss Stadium verranno a giocare il Liverpool e l’Ajax.
La visione di Gewiss sta proprio lì: legare la propria immagine a un prodotto che regala una visibilità importante. Questo grazie alla forza dell’Atalanta, che in ambito sportivo sta facendo qualcosa di straordinario.
In termini semplici e concreti: cosa c’è di Gewiss in questo stadio rinnovato?
In termini di soluzioni abbiamo portato la nostra tecnologia in ambito di illuminazione sportiva. Poi abbiamo curato tutta la parte dell’impiantistica e del cablaggio. Ma il nostro lavoro non è finito qua, perché col tempo Gewiss porterà nell’impianto cittadino tutte le tecnologie che man mano si svilupperanno.
Il Gewiss Stadium può essere considerato un regalo dell’azienda alla città di Bergamo?
Sì, mi piace chiamarlo ‘regalo’. Il progetto della famiglia Bosatelli è proprio quello: dare un contributo importante alla città, alla società e ai tifosi.
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