Il Mose funziona. Anche se ci sono voluti 40 anni l’opera realizzata per difendere Venezia dall’acqua alta è entrato in azione lo scorso 3 ottobre. Le 58 paratoie mobili installate si sono sollevate per intercettare e arrestare l’alta marea che altrimenti si sarebbe riversata su Piazza San Marco è il resto della città.
Per la realizzazione dei muri perimetrali e centrali dei cassoni posati direttamente in mare è stato utilizzato i.idro Marine Concrete, un calcestruzzo a valore aggiunto sviluppato da Calcestruzzi Spa e in grado di resistere a diverse azioni corrosive quali quelle esercitate da cloruri e solfati, dall’azione meccanica esercitata dalle onde e dal conseguente azione del bagnasciuga.
Il calcestruzzo i.idro Marine Concrete è nato nei laboratori di Italcementi. Particolare attenzione è stata dedicata allo sviluppo di tecniche e materiali per l’incremento dell’affidabilità e della durabilità delle grandi infrastrutture. Dal 2000 è stato condotto un progetto di ricerca e sviluppo, in collaborazione con l’Università Federico II di Napoli, per migliorare le conoscenze e le tecniche inerenti la “Durabilità delle strutture in calcestruzzo armato esposte all’ambiente marino e lagunare a clima temperato”. I risultati di questa ricerca hanno portato alla formulazione di una soluzione che successivamente è stato messa a punto per il Mose di Venezia, con oltre 150 prove nel laboratorio Calcestruzzi di Limena (Pd) e poi ulteriormente testato presso alcuni laboratori esterni.
Nella sua formulazione specifica per il Mose, è in grado di garantire una vita di esercizio dell’opera di oltre 100 anni. I cassoni che contengono le paratie – ciascuno dell’imponente misura di 60 x 35 metri – sono realizzati con i.idro Marine Concrete e rinforzati con barre di acciaio. Per far fronte agli elevati volumi richiesti dall’opera, Calcestruzzi ha installato una centrale di betonaggio sul litorale dell’isola di Pellestrina all’interno dell’area di cantiere composta da 2 impianti mobili. Il calcestruzzo è stato immesso a ciclo continuo nelle autobetoniere e dopo un breve tragitto è stato scaricato direttamente nei cassoni. Una volta stagionati, i cassoni sono stati posati direttamente in mare per la realizzazione dell’opera.
Grazie al dispositivo industriale di Italcementi, il cemento prodotto dalle cementerie di Calusco d’Adda e Trieste è arrivato al Porto Marghera e da lì ha raggiunto direttamente, via mare, l’impianto di produzione del calcestruzzo. Grazie a questa scelta sostenibile è stato completamente eliminato il traffico su ferry boat e su strada.
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