Per molte famiglie bergamasche quella di quest'anno è una Festa dei nonni dai toni dimessi, dopo i tanti anziani che sono stati portati via dal Covid nelle scorse settimane.
I numeri di quelli deceduti nelle abitazioni sono difficili da stabilire con esattezza. Diverso il discorso per quelli che alloggiano nelle 65 residenze sanitarie assistenziali sparse nella nostra provincia.
Secondo i dati forniti dall'Agenzia di tutela della salute e diffusi nei giorni scorsi dal portale Altreconomia, nel primo semestre del 2020 nelle Rsa bergamasche hanno perso la vita 2.255 persone (1.229 delle quali ultra 88enni) più 127% rispetto al 2019. In particolare, nel mese di marzo il dato è schizzato, con 1.308 persone morte, per una media di 42 al giorno.
Un bilancio reso ancora più drammatico dal confronto con i decessi dell'anno precedente, quando erano stati 992 (di cui 510 over 88), per un incremento complessivo del 127%.
Tanti di questi anziani scomparsi erano nonni, che hanno lasciato nel dolore intere famiglie. Ma soprattutto nipoti, grandi e piccini, rimasti senza il loro abbraccio. Una mancanza resa ancora più dolorosa in questo 2 ottobre, tra l'altro con un cielo triste, per una Festa dei nonni tutt'altro che festosa.
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