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Il caso

Dalmine e la mozione della discordia: lunedì presidio davanti al Comune

Se approvata dalla maggioranza di Dalmine (Lega, “Noi siamo Dalmine e “Dalmine - Insieme si può”) chi avrà la necessità di affittare spazi e sale pubbliche dovrà dichiararsi anticomunista e contro i radicalismi religiosi

Continua a far discutere la mozione che la maggioranza di Dalmine (targata Lega, “Noi siamo Dalmine e “Dalmine – Insieme si può”) ha intenzione di approvare a partire dal 29 settembre. In pratica, prevede che chiunque avrà la necessità di affittare spazi e sale di proprietà del Comune dovrà dichiararsi anticomunista e contro i radicalismi religiosi.

Lunedì 28 settembre – alle 17,30, in concomitanza del Consiglio comunale – ci sarà un presidio davanti al Comune, annunciato da Rifondazione Comunista: “Riteniamo impresentabile la mozione che la maggioranza di Dalmine intende invece presentare e approvare – spiegano i suoi esponenti -. Un atto amministrativo e politico che subordinerebbe le autorizzazioni all’uso del suolo pubblico e degli spazi di proprietà comunale ad una dichiarazione di condanna di tutti i regimi e delle ideologie ispirate non solo al nazismo e al fascismo come impone la Costituzione, ma anche ‘al comunismo nonché ai radicalismi religiosi’. Una mozione che tende quindi a limitare la libertà dei cittadini di esprimere opinioni politiche e religiose”.

Concludono con una provocazione: “A quando il divieto di esecuzione dell’Internazionale o magari anche di Imagine di John Lennon?”.

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