Una nostra lettrice, che preferisce rimanere anonima, ci ha scritto per raccontarci la storia di sua madre, guarita dal Covid ma alle prese con problemi fisici e respiratori e “abbandonata dalla sanità lombarda”.
LA LETTERA:
Sono la figlia di una donna di 55 anni di Bergamo con zero patologie che, purtroppo, a marzo 2020 si è trovata ricoverata in emergenza in terapia intensiva a causa del Covid.
Da quel giorno la vita di mia madre non è più la stessa. Dopo 8 lunghi giorni in terapia intensiva é stata ricoverata per altre 2 settimane all’ospedale di Brescia. I medici le hanno salvato la vita, ma da allora é stata dimenticata dalla sanità lombarda.
Sono passati 6 mesi dal ricovero e tutt’oggi mia mamma ha grossi problemi fisici e respiratori. Mancanza di fiato, difficoltà anche solo a fare i mestieri a casa e a fare le scale. Tosse che si ripresenta ogni mese da 5 mesi, ma é possibile che per fare una visita pneumologica bisogna aspettare fino a luglio 2021? Sì, perché questa é stata la risposta che é stata data a mia mamma dall’ospedale di Bergamo.
Tutti i pazienti che hanno avuto il Covid hanno diritto all’esenzione D97 per tutte le visite di follow up post-covid fino a dicembre 2020, ma per fare una visita mia mamma deve aspettare fino a luglio dell’anno prossimo? Una persona che é stata in terapia intensiva non merita una visita nel breve periodo? Dove é la sanità lombarda che aiuta chi pochi mesi fa ha rischiato di morire e che dopo mesi dalla ‘guarigione’ ha ancora gravi difficoltà a vivere la vita di prima?
Informo che mia mamma si é già mossa in privato per alcune visite di accertamento, che chissà per quale motivo davano disponibilità per 2 giorni dopo, ma a questo punto a cosa serve l’esenzione da Covid?
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