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Le sfide di welfare sono sfide per la cooperazione: l’esempio del Contratto di Rete Welfare Lynx

La cooperazione e in particolare la cooperazione sociale svolge un ruolo primario nella progettazione e nella gestione di numerosi servizi per le famiglie

In una recente intervista Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative, sottolinea la necessità di “ripensare le politiche di conciliazione vita-lavoro. Troppe donne rinunciano al lavoro o ne sono estromesse per prestare assistenza a minori o anziani in famiglia…”. Un tema noto da tempo nelle ricerche dedicate al lavoro, all’occupazione e ai sistemi di welfare (si pensi per esempio al Quarto rapporto sul Secondo Welfare in Italia curato da Franca Maino e Maurizio Ferrera o ai Rapporti Annuali dell’Istat…) che chiede una lettura approfondita e aggiornata dei bisogni, un sostanziale ripensamento dell’architettura complessiva dei servizi, la capacità di connettere i numerosi soggetti che a diverso titolo operano nel settore e la necessità di ricomporre le risorse economiche e finanziarie investite.

Sono numerosi gli aggettivi che oggi vengono associati alla parola welfare: territoriale, aziendale, mutualistico, comunitario, responsabile… nel tentativo di definirne caratteri distintivi, ambiti di applicazione e orizzonti progettuali. Emerge un’interessante e promettente “biodiversità”, ma al contempo è facile comprendere la complessità derivante per il cittadino e la famiglia quando cerca risposte per far fronte alle proprie necessità. Le fatiche vissute dalle famiglie nella gestione dei carichi di cura sono sperimentate da moltissimi cittadini:  l’accudimento nella prima infanzia, l’accompagnamento dei figli in età scolare, la relazione genitoriale ed educativa con i figli adolescenti e dei figli più grandi nei percorsi formativi post-diploma e di inserimento nel mondo del lavoro, l’assistenza di familiari con disabilità, l’attenzione e la cura verso familiari anziani con gradi di autosufficienza parziali o assenti… Sono esperienze che possiamo qui richiamare in modo sintetico, ma che evocano storie di vita personali e familiari molto complesse e dove la difficoltà nel trovare risposte adeguate comporta un’immediata ricaduta nella conciliazione vita-lavoro e nell’occupazione femminile.

L’emergenza Covid-19 e il complicato periodo che stiamo affrontando, pur avendo portato a una massiva implementazione dello smartworking, non ci hanno certo consegnato una soluzione adeguata per i problemi di conciliazione vita-lavoro per le famiglie. Basti pensare al fatto che nelle prossime settimane saranno chiamate a coniugare la ripartenza della scuola con l’organizzazione del lavoro e della gestione dei carichi di cura.

In questo contesto quale ruolo può svolgere la cooperazione bergamasca?

La cooperazione e in particolare la cooperazione sociale svolge un ruolo primario nella progettazione e nella gestione di numerosi servizi per le famiglie; a fianco dell’ente pubblico opera da tempo nei settori della cura e nel corso degli anni ha conseguito un consistente patrimonio di competenze e esperienze.

Per rispondere alle sfide poste in premessa è però importante cogliere le pratiche di innovazione che stanno attraversando il mondo della cooperazione sociale bergamasca e di cui attraverso questa rubrica proveremo a dare conto.

Un esempio delle pratiche di innovazione della cooperazione sociale bergamasca è dato da Welfare Lynx, il contratto di rete stipulato nel luglio 2018 da 15 cooperative sociali che operano sul territorio per offrire servizi alla persona all’interno dei progetti di welfare aziendale e nell’ambito del welfare privato. Un percorso promosso dai consorzi delle cooperative sociali afferenti a Confcooperative Bergamo.

La visione fondamentale del progetto consiste nel proporre al cittadino una modalità semplificata e di facile accesso a un sistema integrato di servizi che coprono trasversalmente differenti ambiti di cura e di bisogno: minori e famiglia, anziani, fragilità e non autosufficienza, benessere e salute della persona, servizi per la conciliazione e di time-saving (salvatempo).

Questo è possibile innanzitutto grazie alla messa in rete delle cooperative. In questo modo si ottiene un’ampia gamma di servizi integrati e di competenze capaci di rispondere trasversalmente ai bisogni di cura oltre che una copertura territoriale aggregata di scala provinciale che mette a sistema gli ambiti di competenza di ogni cooperativa. Un ulteriore elemento distintivo del progetto è l’attivazione di un contact center telefonico e di un portale web dedicato, strumenti che permettono al cittadino di entrare in contatto con la rete in modo semplice, confrontandosi con personale formato e accogliente.

In questi primi anni significative sono già le interazioni con cittadini e lavoratori che hanno chiesto servizi educativi per i propri figli o di supporto nell’assistenza dei familiari anziani e numerose sono le interazioni con importanti aziende bergamasche che hanno per esempio attivato centri ricreativi aziendali, servizi di stireria, babysitteraggio, momenti di informazione…

Welfare Lynx è infatti a disposizione di tutti i cittadini che vogliano confrontarsi con la rete della cooperazione sociale per rispondere a necessità proprie e dei propri familiari. Parliamo invece specificamente di welfare aziendale quando il progetto opera con aziende che hanno introdotto piani di welfare per i propri dipendenti.

Il Welfare Aziendale è una realtà in espansione, che negli ultimi anni ha riguardato un numero sempre crescente di aziende e che già nel 2018 riguardava quasi 2 milioni e mezzo di lavoratori (fonte Quarto rapporto sul secondo Welfare in Italia), ma che può sicuramente svolgere un ruolo ancora più significativo nella soddisfazione dei bisogni di cura dei cittadini e delle famiglie. Per questo motivo Welfare Lynx ha formato all’interno del suo staff due welfare manager capaci di supportare l’azienda nella progettazione e nell’implementazione di un piano di welfare con una forte impronta sociale.

Welfare Lynx vuole promuovere un’idea del welfare aziendale, più attento e competente rispetto ai servizi alla persona, consapevole del ruolo che può giocare nell’architettura complessiva dei servizi per le famiglie. Il Welfare aziendale è sicuramente la parte di un insieme, un tassello di un mosaico da ricomporre, come indicato dalle ricerche già citate.   Per fare questo è però necessario mettere in rete soggetti e competenze, riorganizzare le informazioni disponibili, sviluppare nuovi servizi e costruire sistemi di comunicazione e relazione con il cittadino accessibili e di facile utilizzo.

Welfare Lynx è un progetto che va in questa direzione grazie al lavoro del suo staff e soprattutto delle cooperative aderenti, sempre attente a prendere in carico il bisogno delle famiglie con competenza e umanità e soprattutto sempre pronte ad affrontare le sfide di innovazione facendo squadra, in modo collaborativo. In modo cooperativo.

Per maggiori informazioni sul progetto:
www.welfarelynx.it

Il contact center è operativo al numero: 34221862385
da lunedì al venerdì dalle 10:00 alle 14:00 e dalle 15:00 alle 18:00
sabato dalle 09:00 alle 13:00

Il modulo di contatto all’indirizzo:
https://www.welfarelynx.it/form-richiesta/

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