Ha suscitato diverse reazioni l’iniziativa della Lega bergamasca che ha raccolto e consegnato al Prefetto Enrico Ricci 700 firme di cittadini con “testimonianze di disagio ricevute dalla popolazione della zona di Sedrina per la presenza di troppi richiedenti asilo alla casa San Giuseppe”.
“Durante la nostra visita – hanno commentato i leghisti, guidati dagli onorevoli bergamaschi Daniele Belotti e Alberto Ribolla – abbiamo ottenuto dal Prefetto la promessa di un costante controllo della situazione”.
Ma a creare più polemiche è stata l’idea “data l’imminente apertura dell’anno scolastico” di portare sul tavolo prefettizio “un’altra difficoltà legata al trasporto pubblico. Visti i già noti problemi di assembramento, anche in periodi pre-covid, causati dagli ospiti sui mezzi pubblici, abbiamo chiesto al Prefetto di interfacciarsi direttamente con i responsabili del trasporto pubblico locale (Sab) e con i gestori della Casa San Giuseppe.
Il fine è quello di far utilizzare dai “richiedenti asilo” il trasporto pubblico in orari diversi da quelli dei mezzi che trasportano gli alunni negli orari scolastici, così che oltre gli studenti che giustamente debbono raggiungere le scuole, anche il singolo cittadino possa prendere il pullman e non aspettare quello dopo (cosa che già avvenuta anche in questo ultimo periodo)”.
Un’idea, quest’ultima, criticata dall’assessore del Comune di Bergamo Giacomo Angeloni: “L’apartheid a Bergamo. La Lega sta proponendo allucinanti soluzioni sul trasporto pubblico. Viaggi differenti tra richiedenti l’asilo e italiani. La proposta arriva dalla Lega di Sedrina. I parlamentari Ribolla e Belotti sostengono l’iniziativa. Siamo nel 2020 non nel 1964 in Mississippi. Che schifo, bisogna reagire con forza”.
Gli fa eco il consigliere comunale Roberto Cremaschi: “La proposta della Lega (in particolare dei deputati, mi rifiuto di usare il termine “onorevoli”) Belotti e Ribolla, di far salire prima i bergamaschi sui pullman lasciando a terra quelli che definiscono “richiedenti asilo” è infame, razzista, inaccettabile. Non può passare sotto silenzio. I diritti sono uguali per tutti i cittadini. I cittadini hanno tutti pari diritto. Chi vive in Italia, anche (o tanto più) se sta “cercando asilo”, lavoro, casa, pace… è un cittadino come gli altri”.
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