Poco più di 10 giorni al 14 settembre e il sistema scolastico è già piombato nel caos a causa delle Graduatorie Provinciali delle Supplenze (GPS) pubblicate sul sito dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Bergamo nella serata di martedì 1 settembre
Da quel momento tutti i sindacati cittadini sono bombardati di chiamate, messaggi ed email da coloro che, tra i circa 15mila aspiranti insegnati da tutta Italia che ambiscono ad una cattedra della provincia di Bergamo, hanno riscontrato gravi errori in eccesso o in difetto nella valutazione del proprio punteggio che determina la propria posizione all’interno delle GPS suddivise in prima e seconda fascia. Un trend nazionale che ha colpito anche la provincia bergamasca.
“I motivi? Essenzialmente due – ci spiega Salvo Inglima, segretario generale CISL scuola Bergamo – Il reclutamento tramite GPS è un sistema nuovo, mai fatto prima, con anche nuovi metodi di valutazione dei titoli di servizio e di accesso e, in più, si sono riscontrati tantissimi dubbi interpretativi nella compilazione della domanda, esclusivamente online. Tanto è vero che ogni giorno arrivavano continui chiarimenti e rettifiche e ancora chiarimenti da parte del Ministero dell’Istruzione su aspetti non chiari che ha mandato in tilt gli aspiranti docenti comportando, ovviamente, degli errori: perché senza chiarezza, ognuno, fondamentalmente, interpretava degli aspetti in un modo. In più, la questione tempo ha inciso moltissimo: tempi strettissimi nel compilare la domanda (poco più di due settimane) e nel verificare la veridicità delle dichiarazioni.
Compito affidato all’Ufficio Scolastico Territoriale tramite le scuole polo individuate che, in neanche un mese (dal 7 agosto al 1 settembre) hanno fatto un lavoro incredibile controllando migliaia di domande, ma non poteva bastare: il tempo era troppo stretto e la confusione dilagante”.
I sindacati nazionali avevano più volte ripetuto la necessità di non cambiare il sistema di reclutamento, in un momento storico in Italia già profondamente in crisi e nel caos per la pandemia, mantenendo, quindi, le “vecchie” graduatorie aspettando giorni più maturi per il loro aggiornamento, ma da parte del Ministero non c’è stata risposta e si è deciso di continuare sulla strada scelta. Ora, però, i nodi vengono al pettine e gli effetti si prospettano essere disastrosi in un periodo già molto fragile per le scuole italiane che si preparano alla riapertura con ancora diversi punti di domanda a cui dare risposta.
Ed ora, dalle segreterie nazionali dei sindacati, arriva la richiesta da destinare al Ministero, di attingere dalle attuali graduatorie, e quindi non dalle GPS, per le nomine dei docenti, a causa del riscontro di evidenti errori nei punteggi, così da consentire la copertura di tutti i docenti sin dal primo giorno di scuola.
“Se così venisse fatto, sarebbe un’ammissione di gravissime responsabilità politiche – continua Inglima – dopo che tutti i sindacati d’Italia avevano detto che cambiare il sistema di reclutamento in momento così era un azzardo. Se si inizierà la scuola nominando dalle GPS, tuttavia, il contenzioso di chi (e saranno tantissimi) farà ricorso metterà a grave rischio l’inizio della scuola, perché tutte le nomine dei docenti, o quasi, potrebbero essere messe in dubbio. È una situazione caotica e drammatica e ha dimostrato il flop di un sistema confusionario e frettoloso”.
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