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Monica forte (m5s)

“Sfruttamento della manodopera agricola: urgente una politica di contrasto”

"Forse non si pensava fino a ieri che la cosa potesse riguardare la moderna Lombardia - prosegue Forte -, invece il problema esiste e da molto tempo. Numerose sono le denunce da parte di associazioni del settore e molte le evidenze delle inchieste della magistratura, ma a oggi nulla è stato fatto in termini di politiche mirate e strutturali.

“Alla luce delle recenti notizie secondo cui un’azienda agricola “modello” è stata sequestrata dalla Guardia di Finanza per il presunto sfruttamento di braccianti, minacciati altrimenti di licenziamento o sospensione dal lavoro, si dimostra sempre più necessaria un’azione incisiva di contrasto al caporalato – afferma Monica Forte, consigliera regionale M5S e Presidente della Commissione Antimafia e Anticorruzione di Regione Lombardia -. Lo sfruttamento lavorativo riguarda vari settori economici come trasporti, costruzioni, logistica e servizi di cura, ma è presente soprattutto in agricoltura a causa delle caratteristiche del settore”.

“Forse non si pensava fino a ieri che la cosa potesse riguardare la moderna Lombardia – prosegue Forte -, invece il problema esiste e da molto tempo. Numerose sono le denunce da parte di associazioni del settore e molte le evidenze delle inchieste della magistratura, ma a oggi nulla è stato fatto in termini di politiche mirate e strutturali.
Per questo a luglio ho presentato un ordine del giorno al bilancio di assestamento regionale che chiedeva la mappatura del fabbisogno di manodopera agricola per individuare le aree a maggior rischio dove finanziare interventi mirati. Ordine del giorno che è stato votato a maggioranza ed è un primo passo verso un progetto più ampio di interventi mirati ai singoli territori, in base al loro fabbisogno agricolo, per incrociare legalmente e regolamentare domand0a e offerta e non lasciare spazio a soggetti come quelli che purtroppo abbiamo conosciuto dalla cronaca in questi giorni”.

“A Coldiretti – conclude – che aveva insignito di un premio l’azienda ora sequestrata chiediamo in futuro di accertarsi su come le aziende lavorano prima di agevolarle attribuendo loro un “marchio di qualità” e di mettere in campo in futuro controlli più stringenti, oltre a verificare oggi chi ha avuto premi e riconoscimenti almeno di recente”.

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