La Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo ha analizzato l’andamento nei primi tre mesi dell’anno dei 4 poli tecnologici e dei 23 distretti tradizionali della Lombardia.
Positive le performance dei poli tecnologici lombardi che chiudono il trimestre con un bilancio favorevole: export in aumento di 900 milioni di euro in più rispetto al primo trimestre 2019 (+32,6%), cresciuti significativamente in un contesto di aumento della domanda di prodotti legati alla sanità durante l’emergenza Covid-19. In questo contesto si sono distinti il Polo Farmaceutico Lombardo che ha contribuito con un +67,1% e il Biomedicale di Milano con un +11,1%, impegnati in prima linea nella produzione di dispositivi medico-sanitari e farmaci.
Significativi anche i risultati di tre distretti agro-alimentari lombardi che risultano fra i “best performer” per evoluzione dell’export nel primo trimestre 2020: le Carni e i salumi di Cremona e Mantova che segnano una crescita del +57,5%, sostenute dal recupero nel primario mercato giapponese, seguite dal Riso di Pavia con +11,4% grazie al traino delle vendite verso mercati esteri come Germania, Francia, Olanda e Belgio e dal Lattierocaseario della Lombardia sud-orientale con un +3,7%.
Chiude il primo trimestre in terreno positivo anche l’export della Meccanica strumentale di Bergamo che segna un incremento del +7,1% pari a 36,4 milioni di euro in più rispetto al primo trimestre 2019, in assoluta controtendenza rispetto a quanto osservato negli altri distretti della metalmeccanica lombarda grazie, in particolare, al traino della Germania, mercato risultato in crescita anche per la Meccanica strumentale di Milano e Monza e la Meccanica strumentale di Varese che hanno segnato un calo complessivo delle esportazioni (-8,5% per la Meccanica strumentale di Milano e Monza e -18,8% per la Meccanica strumentale di Varese).
Le esportazioni degli altri distretti industriali della Lombardia aprono invece il nuovo anno con un calo significativo, condizionati dalla crisi economica e sanitaria innescata dalla pandemia, che ha visto i blocchi della produzione, delle frontiere e la limitazione dei consumi voluttuari. Particolarmente colpite le filiere distrettuali metalmeccaniche, del sistema casa e del sistema moda penalizzate dal contesto di incertezza.
Tito Nocentini, Responsabile Direzione regionale Lombardia Intesa Sanpaolo, ha così commentato: “In questo delicato momento storico è necessario lavorare per creare i presupposti che consentano di generare opportunità e cogliere nuove prospettive di mercato e in questa regione ci sono le capacità per farlo. Mi riferisco all’economia green, per la quale abbiamo messo a disposizione 50 miliardi di finanziamenti specifici. Dobbiamo investire nell’ambiente e nel turismo, settore al quale offriamo dilazioni di pagamento fino a 36 mesi. Siamo pronti per acquisire il credito d’imposta per Ecobonus e Sismabonus: una grande opportunità per rinnovare il nostro patrimonio immobiliare e far ripartire il settore edile. In questo contesto, non facciamo mancare il nostro supporto alle imprese proprio nell’ottica di supportarle nella ripartenza, lo testimonia il nostro sostegno al territorio nei primi 6 mesi di quest’anno che ha visto l’erogazione di circa 3 miliardi di euro, in crescita del 50% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, a favore delle famiglie e delle imprese lombarde, escluse le province di Milano e Monza e Brianza. Fondamentale per noi preservare, inoltre, la catena di valore delle filiere facilitando l’accesso al credito anche delle realtà minori attraverso il Programma Sviluppo Filiere che in Lombardia coinvolge già 4mila
imprese fornitrici per un giro d’affari complessivo di oltre 22 miliardi di euro”.
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