• Abbonati
La lanterna magica di guido

“Il richiamo della foresta”: piacevole sorpresa per immergersi nella natura selvaggia

Al fianco del grosso cane Buck, l’eremita John Thornton intraprenderà un viaggio alla scoperta del rapporto tra uomo ed animale in tutte le sue sfaccettature reinterpretando splendidamente un classico senza tempo di Jack London

Titolo: Il Richiamo della Foresta

Regia: Chris Sanders

Interpreti: Harrison Ford, Omar Sy, Dan Stevens, Karen Gillan, Bradley Whitford

Durata: 100’

Giudizio: ****

Programmazione: UCI cinema Orio

Sin dagli albori della storia del cinema una delle azioni più ardue da attuare e fortemente criticata dal pubblico (spesso aprioristicamente) è stato l’adattamento di libri sul grande schermo, soprattutto se classici.

Il passaggio da un medium all’altro crea infatti un inevitabile malumore tra tutti i fan ed i lettori del capolavoro in questione che, non ritrovando nella pellicola tutti i particolari amati nelle centinaia di pagine dell’opera, ritengono quei film come un’occasione persa. Tale operazione però, non a caso definita “adattamento” e non “copia – incolla”, è tutt’altro che semplice e per essere realizzata bene richiede tempo, fantasia, ed anche una certa dose di coraggio.

Il Richiamo della Foresta” di Chris Sanders fa senz’altro di questa sparuta schiera di film, portando in scena una storia che, sebbene limitata, riesce in poco meno di due ore a calarci perfettamente nel mondo di London permettendoci poi di comprendere i temi a lui più cari.

La trama è semplice: in California, alla fine del ‘800, il grosso cane Buck vive nella villa di un giudice. Rapito per essere venduto come cane da slitta per i cercatori d’oro del Klondike, Buck si ritrova in Alaska, rinchiuso in gabbia e addestrato alla legge del bastone. Acquistato da un francese (Omar Sy) che consegna la posta negli avamposti dei cercatori d’oro, entra in una muta di cani e in poco tempo, coraggioso e possente, ne diventa il capo. Quando però il postino perde il lavoro, viene acquistato da un feroce viaggiatore in cerca di fortuna, che a causa del suo egoismo farà perdere la vita ai suoi compagni, mentre Buck verrà salvato dall’eremita John Thornton (Harrison Ford). Al fianco di John, Buck trova finalmente un amico con il quale spingersi nelle profondità delle terre selvagge. Qui sentirà sempre più forte il richiamo della foresta, iniziando così a così a comprendere che forse il suo posto non è tra gli uomini.

Anche se con toni smorzati rispetto agli originari di stampo “londoniano”, Sanders si rivela gran maestro nella profonda analisi del rapporto tra uomo e animale (già affrontato in “Dragon Trainer”), creando un ambiente pulito ed efficace in cui, anche grazie ad uno straordinario Harrison Ford, viene mostrate tanto il rispetto dovuto agli animali in quanto esseri viventi quanto le barbarie alle quali essi vengono purtroppo sottoposti, tanto a fine ‘800 quanto ancora oggi.

Buddie-movie atipico ma funzionale al suo scopo, “Il Richiamo della Foresta” rappresenta senz’altro uno degli adattamenti letterari più riusciti degli ultimi anni, racchiudendo in una sola opera il romanzo di formazione, il rispetto e l’amore dovuto agli animali ed una forte critica sociale verso una realtà che troppo spesso ci costringe ad essere chi non siamo davvero.

Battuta migliore: “Sono venuto fin quassù perché non volevo stare con nessuno e poi ho incontrato Buck…”

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI