I consiglieri d’opposizione a Treviglio, del Pd, di Forza Italia e dei 5 Stelle Erik Molteni, Laura Rossoni, Cristina Ronchi, Gianluca Pignatelli ed Emanuele Calvi all’attacco del sindaco leghista Juri Imeri che ha percepito il bonus partite Iva di 600 euro (leggi): “Tra le vittime dei commercialisti che hanno fatto richiesta del bonus Inps da 600 euro all’insaputa del cliente c’è anche il sindaco di Treviglio. A domanda, prima risponde ‘non so’ (come fai a non sapere se ti è arrivato un bonifico da 600 euro?!), poi dice che chiederà al suo commercialista e poi dichiara che ‘il commercialista li ha chiesti’. Cioè dà la colpa al commercialista, dopo aver detto di non saperne nulla”.
E, stigmatizzano i consiglieri: “Molti operatori sanitari, molte categorie sono state in prima linea (come il sindaco), magari proprio perché hanno comunque continuato a lavorare e il bonus non l’hanno manco chiesto, dato che in teoria la funzione del bonus era integrare le mancate entrate di chi veramente era fermo e faceva fatica. Non chi comunque a fine mese aveva la certezza di ricevere i suoi 3.346 euro di indennità da Sindaco, entrata sicura e garantita che non è venuta meno col lockdown. Si tratta di una indennità di carica e non un gettone di presenza di 20,99 euro del consigliere comunale”.
Da diversi anni, concludono “il reddito di Imeri praticamente coincide con la sua indennità da Sindaco: nel 2018 dichiara 43.962 euro, e come sindaco prende circa 40.000 euro l’anno, fatturando di suo meno di 4.000 euro l’anno. Non facciamo i furbetti, dai. Il problema non sono i 600 euro, ma l’imbroglio che ci sta dietro”.
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