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La proposta

Ciclabile Valle Brembana: “Apriamo un tavolo per il completamento”

Il Comitato di tutela della Ferrovia e di difesa dell'Ambiente e della Salute Valle Brembana chiede alla Comunità Montana che si possa costituire un organismo in grado di individuare interventi migliorativi e divulgare i progetti di completamento della pista ciclopedonale

Istituire un tavolo di coordinamento sul tema della ciclabile della Val Brembana per individuarne interventi migliorativi e conoscere i reali progetti di completamento, in particolare per quanto riguarda il tratto mancante all’ingresso di Zogno. Questa la richiesta, inviata alle Comunità Montane Val Brembana e Valle Imagna, del Comitato di tutela della Ferrovia e di difesa dell’Ambiente e della Salute Valle Brembana, sottoscritto da Legambiente Bergamo, FIAB, Italia Nostra e comitati ambientalisti.

“La ciclopedonale è il nuovo modello di mobilità sostenibile, in risposta alla crisi climatica ed alla pandemia ancora in corso – spiega Alberto Caglioni, portavoce del comitato -, un bene prezioso della Valle Brembana, un’opportunità di rilancio, soprattutto in tempi di Covid”.

Un modello che necessita però di ulteriori interventi, per essere pienamente accessibile e sfruttato al meglio. “In questo senso, chiediamo l’istituzione di un tavolo di coordinamento tematico presso la Comunità Montana, per aggiornamenti in merito ad interventi sul tracciato ed al completamento, oltre ai tempi di realizzazione previsti”.

Interventi che, secondo il comitato, devono riguardare prima di tutto la sicurezza. “Ci sono diversi punti critici sul tracciato che vanno risolti, partendo dall’uscita da Bergamo e guardando anche all’entrata di Zogno, sul tratto di via Locatelli, via Battisti e via XXIV Maggio. Allo stato di fatto, i fruitori devono contendersi lo stretto marciapiede con tutti i pericoli che ne conseguono o, peggio, devono percorrere la strada sfiorati da auto e mezzi pesanti”.

Continuando lungo il tracciato della Valle Brembana, alcuni tratti presentano poi barriere a bordo fiume rotte (anche a seguito di atti vandalici) o consumate dal tempo.

In questi anni, le diverse amministrazioni sul territorio a più riprese si sono impegnate in favore della ciclabile e della viabilità in generale, inserendo i vari interventi all’interno di un disegno complessivo che attraversi in maniera continua tutta la Valle Brembana: “Dobbiamo considerare che molto è stato fatto in favore della mobilità dolce, a partire dalla realizzazione della ciclopedonale Almè–Villa–Sedrina–Grotte delle Meraviglie, il finanziamento del tratto mancante di Zogno e quello per la T2 per Villa d’Almè – continua Caglioni. – La viabilità della Valle Brembana vedrà però un reale miglioramento solo dopo la realizzazione delle opere in corso o in progetto che vanno dalla tramvia per San Pellegrino (vero punto di svolta in futuro) alle varianti stradali, fino al completamento della ciclopedonale di Zogno con un progetto rispondente alle reali esigenze dei fruitori”.

Interventi che potranno portare un miglioramento sia in termini di inquinamento che di traffico, prevedendo anche, ad esempio, collegamenti ciclabili tra la pista di fondovalle e gli ingressi degli istituti scolastici, oltre che delle aziende e dei servizi principali. Tra le varie proposte del Comitato di tutela della Ferrovia, anche un coordinamento tra gruppi di volontari per la manutenzione, la presenza di vigili ciclisti in e-bike ed una valorizzazione dei percorsi ciclabili con vari servizi (parcheggi sicuri, officine per piccole riparazioni, mappe e cartelli che possano valorizzare elementi storici, architettonici e ambientali). Varie iniziative che possano fare della ciclabile della Valle Brembana un modello efficiente di mobilità sostenibile, argomento sempre attuale ed ancora di più in questo momento di emergenza sanitaria.

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