Continua il Festival “Segnali Experimenta” sottotitolato, per l’occasione “Urgnano, se lo vivi te ne innamori!” La manifestazione organizzata dal laboratorio Teatro Officina e dalla Pro Loco di Urgnano vede, come sempre il patrocinio e il contributo dell’Ente Locale con il suo Assessorato alla Cultura e la Regione Lombardia con i suoi “Circuiti Lombardia Spettacolo dal Vivo”.
Il nuovo appuntamento teatrale è giovedì 6 agosto alle 20.45 al Chiostro interno del Convento Padri Passionisti alla frazione Basella (in caso di pioggia si terrà sotto il porticato del convento) è vedrà protagonista l’attrice argentina Candelaria Romero con “Affabulare – Il racconto del raccontare”.
Affabulare significa esporre, presentare in forma di favola, parlare, raccontare in modo sapiente, piacevole, accattivante. Dal latino fabula ‘favola’. Le storie viaggiano insieme a noi, tramandano le nostre origini e ci proiettano in mondi nuovi, ci fanno sentire parte di una comunità, quella umana. Nascono in ambito popolare, spiegano l’inspiegabile e hanno la capacità di accendere l’invisibile. Derivato dall’esperienza di 25 anni di narrazioni in giro per l’Italia, lo spettacolo si rifà a favole tradizionali e ad aneddoti autobiografici, accompagnati da riflessioni sul senso del raccontare. La pièce è stata definita della giuria del “Premio Experimenta 2019” come un “Pregevole esempio di narrazione che Candelaria Romero, grazie a una padronanza vocale molto buona, sa gestire, come in un cesello, nei personaggi e nelle situazioni, sostenuto da una scrittura poetica precisa e ben strutturata”.
L’ingresso allo spettacolo è gratuito e i posti disponibili sono 50. La prenotazione è obbligatoria.
Info – Pro Loco Urgnano: email. info@prolocourgnano.org – tel. 351 6041601.
All’ingresso della rappresentazione verrà provata la febbre e sarà obbligatorio il lavaggio delle mani con gel sanificante. Bisogna presentarsi con mascherina.
Si invita il pubblico a seguire le indicazioni che verranno fornite dal personale assistente per raggiungere i posti assegnati, mantenendo sempre la distanza interpersonale di almeno un metro.
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