A meno di due mesi dalle elezioni comunali, nell’afa estiva che non demorde, la politica non cede in passo. Anzi. I toni si stanno facendo anche più caldi. A Sorisole, paese tra i più popolosi chiamati alle urne, con oltre 9 mila abitanti, c’è chi si è da tempo si sta impegnando per questo appuntamento.
Giuseppe Baggi, 75 anni, tra i fondatori storici della Lega Nord, amico di lunga data di Bossi, uno dei primi leghisti di Bergamo dice no al secondo mandato per l’attuale sindaco Stefano Vivi.
Baggi lei è stato fra i fondatori della Lega Lombarda e primo leghista a Bergamo. In questi 35 anni che cosa ha determinato la diminuzione dei partecipanti?
“Credo che la causa sia da ricercare nel commissariamento”.
Intende ancora impegnarsi in politica o candidarsi?
Non penso che mi candiderò anche perché a Sorisole la sezione della Lega è commissariata da 5 anni. Ciò significa che le scelte non sono prese da uno che vive e risiede a Sorisole, ma da una persona estranea al paese e alle persone e che non conosce la realtà.
Per il mio paese tuttavia garantirò impegno e, se riscontrassi un gruppo che riscuotesse la mia fiducia non disdegnerei né elemosinerei di dare una mano.
Chi metterebbe in lista e chi secondo lei è adatto a rappresentarla in Consiglio Comunale?
Sicuramente non l’attuale sindaco che la racconta bene sui social e in televisione, ma nella realtà è vuoto di contenuti e di impegni.
Quando si è dimesso da consigliere lei era tornato da Medjugorje. L’impegno politico per lei non era più conciliabile con la religione?
La politica è la più alta forma di carità, disse Paolo VI. Io lavoro per gli altri e per tutta la comunità. Ma nella maggioranza si erano raggiunti toni di minaccia e di discussioni sterili, anche fisiche, in cui non era permesso di discutere in armonia. Liti senza motivo e con l’avallo del sindaco.
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