A cambiare le carte in tavola è stata la nuova ordinanza di fine luglio di Regione Lombardia in merito alla regolamentazione degli accessi al trasporto pubblico che, in sostanza, ha ripristinato per quasi tutti i mezzi la capienza pre Covid per i posti a sedere dimezzando solo quelli in piedi.
Secondo il nuovo documento firmato dal presidente Attilio Fontana, rimane infatti l’obbligo della mascherina, ma è consentita l’occupazione del 100% dei posti a sedere e del 50% dei posti in piedi per i quali il mezzo è omologato sui mezzi autofilotranviari interurbani, sui servizi metropolitani e autofilotranviari urbani e suburbani, sui treni regionali, sui servizi di linea di granturismo, aeroportuali e finalizzati, sui servizi non di linea svolti con autobus con conducente, sui servizi di linea e non di linea di navigazione, sul trasporto funiviario, sui mezzi di trasporto scolastico e scuolabus.
Decisione che ha sorpreso e spiazzato il Governo, col ministro della Salute Roberto Speranza obbligato il giorno seguente a emettere un’ordinanza anche per ripristinare la situazione sui treni ad Alta Velocità, tornati subito a viaggiare a pieno carico.
“La decisione di aumentare la capienza dei mezzi pubblici è meditata e tiene conto della situazione sanitaria lombarda delle ultime settimane e della necessità di coordinamento con le Regioni vicine, le quali hanno adottato provvedimenti analoghi ben prima della Lombardia – ha replicato l’assessore regionale alle Infrastrutture, Trasporti e Mobilità Sostenibile Claudia Terzi -. Il ragionamento che sta alla base dell’ordinanza del ministro Speranza riguarda soprattutto i treni a lunga percorrenza: le parole del ministro Paola De Micheli vanno nella direzione di mantenere in capo alle Regioni le decisioni in ordine al trasporto pubblico locale”.
Una diatriba a distanza alla quale, probabilmente, verrà messo un punto giovedì 6 agosto durante la Conferenza Stato-Regioni: “Attraverso un dialogo costante con il Governo intendiamo comunque definire la situazione e risolvere le incertezze”, ha confermato l’assessore Terzi.
Per ora, però, Governo e Regione restano ognuno sulla propria posizione: e le aziende di trasporto pubblico locale nel frattempo cosa fanno?
In attesa del chiarimento definitivo (si spera), Atm a Milano ha mantenuto i segnali di divieto sui sedili dei mezzi pubblici che definiscono il distanziamento interpersonale e così hanno fatto, a Bergamo, Atb e Teb che viaggiano con il 60% della capienza massima.
Tra chi invece ha subito recepito l’ordinanza della Regione ci sono Trenord e Navigazione Lago d’Iseo, con quest’ultima che ha accolto di buon grado l’occupazione di tutti i posti a sedere ma ha comunque scelto di limitare al 25% (e non al 50% come da ordinanza) i posti in piedi.
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