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L’Atalanta con la valigia è da record: un’altra rimonta, la Dea mola mai fotogallery

Undici vittorie fuori casa, battuto il primato dell'anno scorso. Gasp applaude Gomez: "Commovente, lui è nato a Bergamo in Piazza Pontida"

La battuta più bella la regala Gasperini a fine partita, quando dice: “Il Papu è bergamasco, è nato a Bergamo in Piazza Pontida. È commovente, per lui giocare ogni tre giorni è meglio visto che soffre un po’ gli allenamenti. Quando sembra stanco e sul punto di uscire, poi invece riparte e fa gol. Non molla mai, come i bergamaschi e così anche gli altri: voglio dare meriti a tutta la squadra, a un certo punto de Roon e Gosens hanno fatto i difensori centrali…”.

È un Gasp sorridente, a Parma, tutt’altro umore rispetto all’allenatore che nel primo tempo si metteva le mani nei capelli, per un’Atalanta allora inguardabile.

Poi il cambio di passo dopo l’intervallo e anche le mosse del mister sono servite a cambiare faccia a una squadra fino a quel punto mai così brutta: avete mai visto l’Atalanta che non riesce a tirare in porta? Impossibile, no? Ecco, nel primo tempo di Parma ci pensa Gollini a salvare il salvabile, oltre al palo di Kulusevski, che fa il diavolo a quattro, tutt’altro giocatore rispetto a quello spento visto all’andata. E fa anche gol.

Ma la Dea si ricorda di essere la regina delle rimonte, per l’ottava volta quest’anno ribalta il risultato e supera anche il proprio record di vittorie fuori casa, dalle 10 dello scorso campionato portato a 11: unica sconfitta esterna in 19 partite quella di Bologna (2-1).

A Parma l’Atalanta mola mia/mola mai si riprende una partita che sembrava a senso unico con due colpi dei suoi fuoriclasse, prima la punizione bomba (e dai tempi di Magrin, poi di Doni non c’era più nessuno che tirava la bomba) di Malinovskyi, che fa esplodere il suo tiro mancino in mezzo alla barriera, poi il capolavoro del Papu, tunnel a Kurtic e sinistro a spiazzare il portiere. Due perle che valgono tutta la partita, che esaltano il cuore dei nerazzurri e la tecnica di una squadra che anche quando sembra piegata o sulle gambe mostra come sa giocare al calcio, come sarebbe bello vedere più spesso insieme Zapata e Muriel che mettono sottosopra le difese, certo (purtroppo, o per forza) serve equilibrio e se il Papu è a tutto campo anche loro devono sacrificarsi. E Duvan a tempo pieno fa un lavoro massacrante e preziosissimo, come pochi altri attaccanti, mentre Muriel quando entra in corso d’opera diventa spesso immarcabile.

A proposito di cuore: volete forse dimenticare quell’Hateboer che sulla linea salva al 90′ e oltre il tiro a colpo sicuro di Dermaku, o l’instancabile Gosens che al 94′ lanciato da Muriel si presenta solo davanti al portiere? Dopo 98 minuti a 33 gradi e con un’umidità tagliagambe, Robin ha ancora la forza di andare a cercare il terzo gol. Per non parlare della generosità di de Roon, che rimedia nel secondo tempo agli errori del primo. Ma giocando ogni tre giorni è impossibile che tutti vadano sempre a mille, così il Malinovskyi pasticcione di San Siro aggiusta passaggi e tiro, regalando un gran gol.

Gomez non segnava dall’andata, sempre Parma era l’avversario e sale solo con 54 reti al quinto posto assoluto nella classifica dei bomber nerazzurri, a due reti da Denis. Il Papu, re degli assist (14) in Serie A, se non fa l’assist si procura tante punizioni, come quella trasformata da Mali.

E ricordiamoci che manca sempre un Fenomeno, un certo Ilicic: non sarà semplice senza di lui nella sfida-spareggio per il secondo posto di sabato sera contro l’Inter, ma speriamo di rivederlo in Champions.

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