Massimo De Rosa, capogruppo M5S Lombardia: “Questa Giunta andrebbe azzerata perché non è in grado di gestire la Regione. La Lega andrebbe tenuta lontana dai pubblici uffici e per questo motivo la Giunta Fontana deve dimettersi. E come era ovvio che fosse anche Attilio Fontana, presidente della Regione Lombardia, viene indagato. L’ennesimo schiaffo in pieno viso a tutti i lombardi. I lombardi non si sono meritati la scellerata gestione della pandemia e oggi assistono attoniti alle decine di indagini che culminano con il reato ipotizzato di frode in pubbliche forniture al massimo rappresentante del governo locale. Troppe ombre spaventose si allungano su questa classe dirigente che ha dimostrato di non saper perseguire se non i propri interessi, certamente non quelli dei cittadini. Ci aspettiamo che Fontana lunedì venga a riferire in Aula”.
PELUFFO (PD), “FONTANA SAPEVA DELL’AFFARE E HA MENTITO?”
“Tre soli mesi di gestione dell’emergenza hanno dato vita a un gran numero di inchieste – aggiunge Peluffo – dai camici al caso dei test sierologici della Diasorin, per non parlare di ciò che è accaduto nelle RSA e al pronto soccorso di Alzano Lombardo. In Lombardia esiste un sistema Lega, che governa Regione e Comuni gestendo il potere in malo modo e che proprio per questo si sta sgretolando, lasciando macerie dietro di sé.”
CARRETTA (AZIONE): “FONTANA SPIEGHI AI LOMBARDI”
“Ero, sono e sarò sempre garantista per cui non mi improvviso né magistrato né mi addentro in conclusioni affrettate sull’ennesima inchiesta – afferma Niccolò Carretta di Azione -. Ma da bergamasco se penso che qualcuno in Regione possa aver anche solo provato a fare il furbo con le forniture di dispositivi di protezione mentre in piena pandemia si moriva come mosche mi incazzo come una iena. Lunedì il Presidente sia in Aula a spiegare tutto per filo e per segno ai lombardi. Perché siamo stufi marci che la nostra Regione quando va bene sia completamente immobile e quando va male – spesso – faccia parlare di sé per errori e inchieste della magistratura”.
COSENTINO (LOMBARDIA IDEALE): “È TUTTO ASSURDO”
“Il fascicolo sulla fornitura dei camici viene aperto sulla base di una segnalazione di operazioni sospette trasmesso alla procura di Milano dal nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di Finanza”: lo ha spiegato il procuratore aggiunto di Milano Maurizio Romanelli, che coordina le indagini assieme ai pm Furno, Scalas e Filippini, riferendosi alla segnalazione fatta dalla Unione Fiduciaria di un bonifico poi bloccato di 250.000 euro da parte del governatore della Lombardia Attilio Fontana alla Dama spa, società del cognato, con la causale che si riferiva ai camici.
Romanelli ha confermato che il governatore è indagato solo per frode in pubblica fornitura.
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