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Val seriana

Ripartire dopo il Covid: il Cre di Nembro, tra gite, laboratori e mascherine fotogallery

Viaggio nel centro ricreativo estivo di uno dei paesi più colpiti dalla pandemia dell'inverno scorso

È difficile ripartire dopo il Covid? Assolutamente sì. È impossibile ripartire dopo il Covid? Assolutamente no.

Un esempio del fatto che per ripartire basta buona volontà, amore verso i più piccoli e voglia di mettersi in gioco è l’oratorio di Nembro.

Abbiamo parlato con don Matteo Cella, un prete giovane e allegro, ma anche con le idee chiare e determinate. Lui afferma che i ragazzi dopo tre mesi di chiusura totale avevano bisogno di uscire di casa. E allora cosa fare? Il Cre!

Don Matteo è affiancato da un team di giovani volenterosi a cui si illuminano gli occhi quando parlano dei loro bambini.

“È un Cre molto diverso – ammette il sacerdote -. Rispettiamo tutte le indicazioni che prevedono igiene e distanziamento sociale, ci dividiamo su tre luoghi di accoglienza differenti, quindi non solo l’oratorio, ma anche due scuole che il comune ha messo a disposizione. Abbiamo tanti ragazzi maggiorenni che si sono messi a disposizione e riusciamo a raccogliere questa settimana 260 tra bambini e ragazzi, più cinquanta adolescenti fino ai sedici anni con i rispettivi educatori. Ai ragazzi un po’ più grandi (tra i sedici anni compiuti fino ai diciotto) abbiamo chiesto di collaborare nell’organizzazione di certe attività: svolgono mansioni di logistica, animano alcuni laboratori e in questo stiamo riscontrando un grande senso di responsabilità. Questo ci dà molta soddisfazione”.

Don Matteo ci racconta che all’inizio è stato un po’ preoccupante in quanto bisognava far fronte alle nuove regole, mentre un’educatrice, Alessia Arceri, conferma come, nonostante tutto, siano riusciti a mantenere anche le varie uscite e le varie gite.

Il Cre di Nembro gode anche del prezioso aiuto fornito da Alberto Bergamelli, presidente dell’Atletica Saletti. Sul campo in erba e nell’area adiacente sono state create delle stazioni di gioco per i bambini che sono seguiti anche da ragazzi di prima e seconda superiore.

Dalle parole del presidente capiamo che ciò che conta è che ci sia questo contatto con il mondo dei giovani, in modo che anche i ragazzi comprendano il valore di fare attività fisica e in particolare dell’atletica che è la base di tutte le discipline sportive.

Il Cre si occupa non solo di permettere ai ragazzi di fare sport, ma ha ideato anche tante altre attività di ogni tipo, come il laboratorio di teatro a cura di Alessandro Caravelli che si svolge dal lunedì al mercoledì, e si incentra sulla preparazione di uno spettacolo mediante dei giochi interattivi da presentare ai più piccoli il giovedì e venerdì. E, nonostante la divisione in squadre, la sfida è quella di collaborare e di integrare tutti.

Alessandro Caravelli afferma di essersi trovato bene con i ragazzi in quanto ha visto in loro una grande voglia di mettersi in gioco.

Il Cre non ha perso il suo tocco magico. Sicuramente sbocceranno quegli amori adolescenziali che tipicamente animano le giornate di Cre, ci saranno i soliti litigi durante i giochi e alla sera tutti torneranno a casa con le gote scottate dal sole e i capelli più chiari, perché nulla potrà mai fermare la voglia dei bambini di giocare.

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