Quella che sembra essere più di un’indiscrezione è circolata con insistenza mercoledì pomeriggio: Ats Bergamo potrebbe revocare la delibera del 29 giugno, in cui il direttore generale “preso atto della valutazione negativa espressa dal direttore sanitario”, revocava l’incarico al dottor Roberto Moretti, da sei mesi a capo delle Cure primarie dell’Ats, struttura deputata al coordinamento dei medici di base.
Una decisione che aveva irritato e non poco gli stessi medici, che pochi giorni prima avevano scritto una lettera di ringraziamento al dottor Moretti, definendolo “l’unico riferimento all’interno dell’Agenzia” durante l’emergenza Covid. Un attestato di stima nei confronti del dirigente medico, ma anche un ‘j’accuse’ tutt’altro che velato ai vertici di Ats.
Preso atto della decisione, i rappresentanti sindacali dei medici di famiglia avevano espresso il loro disappunto ritirandosi dai tavoli di Ats: quelli per preparare Bergamo all’eventuale ritorno del virus in autunno. Stessa linea intrapresa dall’Ordine provinciale dei medici, mentre pochi giorni fa anche le rappresentanze sindacali di Ats e delle tre Asst hanno annunciato supporto legale al dirigente rimosso.
Quindi, come interpretare questa ipotesi? Forse un primo passo per ristabilire il dialogo, visto il clima teso da inizio emergenza? Per ora nessuno si prende la briga di confermare (ma nemmeno smentire) la notizia. Compreso il direttore generale di Ats, Massimo Giupponi, che sceglie la strada della riservatezza rimandando ogni commento a “quando ci saranno nuovi aggiornamenti”.
Ma che dice il diretto interessato? “Mi sono arrivate queste voci – conferma Moretti – ma Ats non mi ha ancora contattato. Se fosse vero – si limita a commentare – ne sarei felice, è il mio lavoro”.
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