Proseguiamo con la storia degli sceneggiati televisivi.
Il 1955 si apre con la briosa operetta “No, no, Nanette” di V. Youmans (1925), con la regia di Vito Molinari e interpretata, fra gli altri, da Franca Tamantini, Enrico Varisco, Alberto Bonucci, Sandra Mondaini.
Il 28 gennaio viene trasmessa la commedia brillante in tre atti “Il terzo marito”.
In seguito vi fu il primo tentativo della televisione italiana di mettere in scena un’opera della grande Agatha Christie. Il testo è quello della pièce teatrale “Dieci piccoli indiani” del 1944. Questo classico della letteratura gialla è stato reso con maestria registica da Anton Giulio Majano, buona la prova degli attori Paolo Carlini, Lietta Carraresi, Fanny Marchiò.
Il 7 maggio va in onda per la prima volta “La vedova allegra” (verrà riproposta con diversi interpreti anche nel 1960 e nel 1968). Bravissima in questa prima rappresentazione, nel ruolo della protagonista, Hilden Guenden e irresistibile Macario nella parte di Njegus. Il 28 ottobre da segnalare la prima versione televisiva dell’“Amleto” di Shakespeare, con il “mattatore” Vittorio Gassman ed Elena Zareschi.
A novembre da segnalare “Piccole donne“ nella riduzione televisiva curata da Anna Luisa Meneghini e Anton Giulio Majano. La sua importanza si deduce dalle intenzioni del regista che cercò di creare ex novo una sintassi propriamente televisiva. Le quattro sorelle sono interpretate da Danieli, Padovani, Gallo, Silenti. Fu un grande successo questo che fu forse il primo vero sceneggiato; lo fu talmente che il pubblico chiese di non finirlo con la quarta puntata; così il regista se ne inventò una quinta, un po’ pazza, ricca di flashback e improbabili risuscitazioni.
L’anno si chiude con la commedia di Scarpetta “Miseria e nobiltà“che segnò l’esordio televisivo di Eduardo de Filippo (anche come regista).
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