Le imprese italiane sono per un sistema bancario plurale che vede nell’assetto concorrenziale un valore fondamentale per garantire alle imprese maggiori opportunità in termini di accesso al credito, costi e velocità di risposta.
È quanto emerge da una ricerca di Swg per Ubi sul tema “L’interazione concorrenziale nel settore bancario” condotta su un panel di oltre mille imprese in Italia, tra micro, pmi e grandi aziende che ritengono anche che eventuali concentrazioni nel settore non finiscano poi per essere un limite per la concorrenza.
Il 74% delle Pmi del campione intervistato ritiene preferibile avere più banche a disposizione per le necessità legate alla propria attività. Una percentuale che sale all’87% nelle grandi aziende e che invece scende al 54% tra le micro imprese. Quanto invece ad eventuali processi di aggregazione e la conseguente creazione di sinergie se da un lato potrebbero portare – secondo l’opinione di poco meno del 60% delle imprese interpellate – ad un miglioramento del grado di efficienza delle banche e stabilità del sistema creditizio in generale, dall’altro è opinione ampia e condivisa trasversalmente – rileva Swg – che ciò è possibile solo “a patto che la concentrazione non limiti la concorrenza”.
Secondo la ricerca per il 91% delle grandi aziende del campione una maggiore concorrenza bancaria è necessaria per consentire alle imprese di avere maggiore facilità di accesso al credito e diversificare il rischio di credito. La pensano allo stesso modo l’89% delle pmi del campione e l’86% delle micro imprese. Sempre per quanto riguarda la concorrenza per il 95% delle grandi aziende (lo è anche per il 92% pmi e 84% microimprese) essa rende possibile la comparabilità fra prodotti e condizioni offerti dagli intermediari, consentendo anche alle imprese di operare scelte consapevoli.
Quanto invece alla concentrazione del settore è opinione del 67% delle grandi aziende del campione che la presenza di pochi e grandissimi gruppi in Italia rafforzerebbe la stabilità del nostro sistema bancario dando anche alle imprese maggiore sicurezza.
La pensano allo stesso modo il 57% delle pmi e dal 56% delle micro imprese del campione. Mentre il 66% delle grandi aziende coinvolte nella ricerca considera che la presenza di pochi e grandissimi gruppi consentirebbe di efficientare e ridurre i costi anche per le imprese. Dello stesso avviso il 56% delle pmi e il 55% delle micro imprese. Dall’indagine Ubi- -Swg emerge poi come la solidità delle banche sia uno dei valori più rilevanti e che prescinde dalla dimensione che si colloca agli ultimi posti tra i criteri di scelta. Il 64% delle pmi interpellate ritiene la solidità un criterio molto importante (lo è anche per il 57% micro imprese, 54% grandi aziende). Dunque nell’ottica concorrenziale appare chiara – viene sintetizzato nella ricerca – la direzione auspicata dalle imprese e cioè un sistema plurale e stabile guidato da alcuni grandi e solidi gruppi bancari.
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