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Coronavirus

“Con il calo dei contagi ci sono meno casi gravi, ma non è certo che il virus sia mutato”

Il dottor Guido Marinoni, presidente dell’Ordine dei Medici di Bergamo, commenta l'andamento dell'epidemia da Covid-19

“Sperare è sempre legittimo, ma non c’è la certezza che il virus sia mutato”. Così il dottor Guido Marinoni, presidente dell’Ordine dei Medici di Bergamo, commenta l’andamento dell’epidemia da Covid-19.

Nelle ultime settimane la curva dei contagi sta calando così come il numero dei casi gravi e dei pazienti che necessitano di terapia intensiva: il quadro è ben diverso da quello della fase acuta dell’emergenza e in molti si stanno chiedendo se il virus colpisca in modo meno virulento. Su questo punto è in corso un interessante confronto nella comunità scientifica e la ricerca sta approfondendo l’argomento per trovare risposte.

In merito alla minor gravità dei casi riscontrati nelle ultime settimane, il dottor Marinoni spiega: “La minor presenza di casi gravi è legata al fatto che si verifichino meno contagi. Se i casi totali sono pochi, considerando che quelli gravi ne costituiscono una piccola parte, è normale che questi ultimi siano pochissimi o quasi inesistenti. Eventuali altri motivi sono da approfondire: tutti abbiamo speranze che ci sia qualcosa che possa rasserenarci, ed è sempre legittimo farlo, la ricerca sta proseguendo e sono in corso molti studi, ma ad oggi non ci sono evidenze che il virus sia cambiato o sia diventato meno virulento”.

L’epidemia ha allentato la sua morsa. “Questo dato – afferma il presidente dell’Ordine dei Medici di Bergamo – è evidente, il problema è chiedersi come mai: ha rallentato perchè abbiamo fatto mesi di lockdown e adesso la ripresa avviene in sicurezza. Il trend attuale conferma che le misure di prevenzione che stiamo adottando funzionano: forse se le avessimo applicate per tempo non ci saremmo ridotti così male, la situazione sarebbe stata difficile ma non così drammatica, col senno del poi. Non bisogna abbassare la guardia: il virus circola meno ma c’è ancora. E per questo sono stati sospesi gli eventi che possono fare da grandi diffusori per la presenza di tante persone come le partite di calcio, teatro, cinema e concerti, i convegni, i congressi e i buffet, ma sono state chiuse anche le scuole”.

A ridurre i contagi sono diversi fattori. Il dottor Marinoni specifica: “Il virus fatica a diffondersi evitando gli assembramenti e indossando la mascherina, ma c’è anche un altro aspetto: non sappiamo se e quanto ci si immunizzi dopo aver avuto la malattia, ma ragionevolmente gli anticorpi danno un po’ di protezione”.

Su scala nazionale, infine, rispetto all’inizio dell’epidemia si è registrata un’età media inferiore dei pazienti (55 anni anzichè 60). Il dottor Marinoni conclude: “Probabilmente questo dato dipende dal fatto che, oltre a diversi ospiti delle rsa che numericamente incidono meno, si stanno svolgendo più tamponi a persone in età lavorativa, perchè molte volte vengono eseguiti per la riammissione al lavoro. Fra loro parecchi si sono sottoposti al test sierologico e risultando positivi hanno svolto il tampone. Più in generale, tanti non sono nuovi contagiati: si sono ammalati tempo fa ma non erano ancora stati fotografati”.

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