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Lo sguardo di beppe

Il virus, la salute e la mancanza di capacità pianificatorie di chi ci governa

Sarà pure responsabilità di qualcuno e non solo a livello regionale, l'aver constatato la veloce crescita di questo fenomeno senza che nessuno si ponesse il benché minimo quesito relativo alla piega che la situazione stava evidenziando.

Vorrei tanto trovare un senso a tutto quello che è successo negli ultimi mesi, ma per quanto mi sforzi di risalire la china dolorosa del calvario patito dalla nostra regione, l’unico dato incontrovertibile che emerge in modo evidente è l’inadeguatezza dei vertici politici regionali.

Le gravi mancanze lombarde hanno origini antecedenti all’attuale Presidente e all’attuale assessore responsabile della sanità, per cui, una certa parte dell’inadeguatezza, ampiamente dimostrata nella gestione di questa pandemia, è da imputare a chi prima di loro e come loro, ha tenuto nel cassetto, senza mai adeguarlo, il piano anti-pandemia che avrebbe dovuto essere aggiornato e “ammodernato” rapportandolo ai rischi che comporta una sempre crescente globalizzazione, fatta non solo di merci, ma di persone. Il mondo gira e con lui girano navi, aerei, treni, ed ogni sorta di mezzi di trasporto che mettono in comunicazione stati e continenti diversi.

Tutto questo premesso, alla luce delle recenti epidemie e cito Sars, Ebola o di altre infezioni virali che per pura fortuna abbiamo schivato, a nessuno dei politici nazionali e nostrani è balenata in testa l’idea di rivedere i piani anti- pandemie, per dar loro una rinfrescatina.

La motivazione è forse riscontrabile nel fatto che si sarebbero resi conto molto tempo prima dell’inadeguatezza del sistema sanitario qualora si fosse incappati in un’epidemia o in una pandemia?

Questa constatazione preventiva, in un momento in cui, grazie ad illuminati pseudo-esperti e grazie al fatto che il Covid non era ancora approdato in modo massiccio ai nostri lidi, avrebbe nociuto alla smobilitazione di unità ospedaliere pubbliche a favore della sanità privata?

Nel momento di estrema necessità di attrezzature speciali e di reparti dedicati, la grande massa di infettati è così confluita nelle pubbliche strutture, sovraccaricate di contagiati e di responsabilità. Non è stato sufficiente nemmeno il tempo intercorso tra l’annuncio dello scoppio dell’epidemia a Wuhan e la scoperta del virus in casa nostra a porre rimedio alla negligenza di anni di dismissioni di sanità pubblica a favore dei “salutifici” privati, aziende che sulla salute delle persone devono fare business.

Prima della constatazione del flop, era consolidata anche tra gli specialisti ed i professionisti del settore la certezza che la sanità stesse marciando, a tappe forzate, verso la privatizzazione. Sarà pure responsabilità di qualcuno e non solo a livello regionale, l’aver constatato la veloce crescita di questo fenomeno senza che nessuno si ponesse il benché minimo quesito relativo alla piega che la situazione stava evidenziando. Ci han fatto credere che le convenzioni con strutture sanitarie private comportano risparmi al sistema sanitario nazionale. Ma i fatti, ahimè, smentiscono questa tesi.

Vi invito a riascoltare o a rileggere la ricerca della giornalista Milena Gabanelli, pubblicata sul Corriere della Sera. Nel servizio dettagliato, si dimostra quanto costano alcuni esami e quanto viene rimborsato dalle differenti regioni, perché dovete sapere che rimborsi non sono uguali sul territorio nazionale, variano bensì da regione a regione. Un esempio? Siamo nel 2018, quindi, nel frattempo qualcosa può essere cambiato forse anche in peggio, ma l’esempio serve a far comprendere quanto sia falso il concetto che convenzionarsi con “salutifici” privati costituisca un risparmio.

Una Risonanza Magnetica muscolo-scheletrica, in istituti non convenzionati con la regione Lombardia costa 90 euro. Ai “salutifici” convenzionati, la Regione Lombardia rimborsa 169 euro, il Veneto 188 e la Liguria 133 (dati riferiti al 2018).

Non sto a elencarvi tutta una serie di altri esami, non tanto per evitare di annoiarvi, quanto, piuttosto, per non farvi arrabbiare. Ma vi suggerisco di vedere quel servizio e di inquadrarlo, poi, nelle vicende COVID Italiane ed in particolar modo, in quelle Lombarde. I risparmi su migliaia di esami, potrebbero consistere, ogni anno e su base nazionale, in centinaia di milioni. Si calcola approssimativamente circa 2 miliardi di euro. Questi consistenti risparmi non potrebbero essere utilizzati per rafforzare la sanità pubblica, dotarla di macchinari all’avanguardia ed accorciare le code, portandola a divenire una vera eccellenza, anno dopo anno? E’ inutile che vi ponga il quesito sul perché questo avvenga. E’ facile da capire.

Il grave errore dei nostri tempi, sottolineato da me più di una volta, è nato dalla scomparsa delle ideologie che han ceduto il posto a corporazioni professionali di diverso genere. Queste esprimono i loro canditati ed hanno la forza economica di portarli in parlamento. Per cui, capite quanto diventi facile pilotare le situazioni a favore di una o dell’altra corporazione.

Quando ero giovane, nel mio piccolo paese, c’erano le sezioni dei partiti e con una certa frequenza, non solo in campagna elettorale, i parlamentari venivano ad illustrare quello che stavano facendo per portare benefici al territorio che li aveva espressi. E nella visita successiva, la gente iscritta ad un partito piuttosto che ad un altro, chiedeva conto del progredire del lavoro svolto o ancora da svolgere a favore del territorio.

L’attuale disinteresse generalizzato nei confronti della politica ha portato a questo super-dominio dei politici sulle realtà locali. L’interesse precipuo è quello di portare benefici alle categorie dalle quali vengono espressi. Lo ripeto spesso e vi chiedo scusa, Il parlamento Italiano e forse anche di altre nazioni, è paragonabile ad una roccaforte nella quale si trincerano gli eletti, scusate, i nominati. Una volta chiusa la fase elettorale, il ponte levatoio che li collega al mondo reale viene alzato ed il contatto con il popolo scema giorno dopo giorno.

Dopo decenni di questa infelice politica, credo siano pochi i delegati dal popolo a governare, a qualsiasi livello, che effettivamente raccolgono istanze dalla base per dare loro una soluzione a livello centrale, ad eccezione dei sindaci che risiedono sul loro territorio di competenza. Le necessità della popolazione si ipotizzano dentro la roccaforte e le soluzioni vengono calate nella realtà sotto forma di leggi o di decreti che nella maggior parte dei casi, nulla hanno da spartire con il presupposto che ha generato il provvedimento.

Poi arriva il castigamatti, il COVID che da una scossa a tutto, evidenziando ulteriormente le colpevoli incompetenze di una classe politica inadeguata a governare la nostra nazione e le nostre regioni.

Governare significa pianificare, prevedere, prevenire e creare sicurezza e dignità per il popolo che, nella stragrande maggioranza dei casi, assiste attonito alla vita delle corti romane e regionali, senza significative o razionali reazioni.

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