Sono 106, 94 fatti e 12 dichiarazioni, gli episodi legati alla mafia avvenuti sul territorio bergamasco nell’ultimo anno. Il dato emerge dal quinto Dossier su Mafie, criminalità organizzata ed economica di Libera Bergamo, riferito agli eventi del 2019.
Il report è stato presentato venerdì 22 maggio, con un paio di mesi di ritardo a causa dell’emergenza Covid, proprio alla vigilia della Giornata della Legalità per ricordare l’attentato al giudice di Palermo Giovanni Falcone, un simbolo della lotta alla criminalità organizzata.
Un fenomeno, quello mafioso, ormai radicato anche in Bergamasca. Le 44 pagine redatte da Luca Bonzanni di Libera ripercorrono per filo e per segno tutto quello che è avvenuto l’anno scorso e che può avere legami mafiosi, raggruppato per tipologia di reato e in ordine cronologico.
Rispetto all’anno precedente i fatti rilevati sono in leggero calo, ma la qualità di alcune indagini è stata elevata.
Nel titolo del dossier oltre alle mafie e alla criminalità organizzata, c’è anche il riferimento alla criminalità economica, in considerazione dell’evidente aumento di frodi fiscali, riciclaggio, reati economici e contro la pubblica amministrazione.
Il referente Francesco Breviario, ha spiegato che Libera Bergamo “non intende sostituirsi a magistratura, forze dell’ordine o istituzioni, ma solo portare all’attenzione questi episodi per essere sempre cittadini con la schiena dritta e inseguire solo la giustizia sociale”.
Romina Russo, consigliere provinciale Partito Democratico, ha parlato dei rischi legati alla situazione attuale: “L’emergenza ha aumentato le disuguaglianze. Le famiglie e gli imprenditori soffrono crisi e la preoccupazione che in questa situazione si possa insinuare la criminalità è ancora più forte con fenomeni come l’usura. Per questo l’attenzione dev’essere ancora più elevata”.
Una considerazione condivisa da Monica Forte del Movimento 5 Stelle, presidente della Commissione regionale Antimafia: “Sembrano fatti tanto lontani da noi, ma in realtà sempre più spesso avvengono anche qui. In questo periodo di lockdown si è registrato un drastico calo dei reati in genere. L’unico che è aumentato, del 10% a livello nazionale, è l’usura. Per limitare questo, urgono immediatezza di liquidità da parte di politica e banche a persone e imprese, ma allo stesso tempo controlli rigidi per evitare che i soldi finiscano nelle mani sbagliate”.
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