“Noi come amministrazione stiamo facendo di tutto per sostenere le attività dei pubblici esercizi, in cambio però chiediamo un’adesione seria alle regole”: è un richiamo forte e chiaro quello che il sindaco di Bergamo Giorgio Gori rinnova per gli operatori che da lunedì 18 maggio hanno potuto riprendere le loro normali attività, ovviamente con tutte le precauzioni anti-contagio imposte dalle norme.
Torna a farlo dopo che, nei primi quattro giorni, ciò che ha visto in città non l’ha soddisfatto del tutto: “Per il momento stiamo solo educando, senza dare multe. Ma ricordo che anche i pedoni non sono immuni, possono essere sanzionati se violano le norme”.
Il sindaco cita un episodio su tutti: “Mercoledì uscendo da Palazzo Frizzoni mi sono fermato con un gruppo di giovani nei giardinetti di fronte agli uffici dell’Anagrafe, per spiegare che così non andava. Visto che insistevano nel loro comportamento ho mandato anche la Polizia Locale, ma dopo altri 20 minuti hanno continuato ancora come nulla fosse. Ho come l’impressione che una parte dei nostri giovani non abbia una percezione ben chiara della situazione: li vedo prendere cibo e bibite d’asporto e poi aggregarsi tutti nello stesso luogo per consumare. Girando in bici mi sembra che siano in pochi a rispettare le regole. Non va bene”.
Discorso differente per gli esercenti: “Credo che molti non lo facciano con cattiveria o malafede, ma forse sono male informati. Tornerò sul tema, magari con un breve intervento video: non vediamo grosse problematiche per i ristoratori, che hanno un’attività più statica, mentre per i bar diventa più complesso far rispettare le regole. Però stiamo dando loro tanti vantaggio, dal fondo Rinascimento all’uso del suolo pubblico. Il Comune si sta occupando di loro e in cambio chiediamo solo una seria adesione alle regole. Rimarrà complicato comunque riuscire a spiegarlo per bene a qualche migliaia di giovani concittadini”.
I provvedimenti messi in campo da Palazzo Frizzoni, per inciso, sembrano piacere agli esercenti che da un lato hanno presentato già una quarantina di domande per posizionare dei dehors (anche con una procedura di richiesta snella e semplificata pensata ad hoc) e dall’altro hanno subissato gli uffici con centinaia di chiamate informative.
Ma non solo, perchè mercoledì VisitBergamo ha pubblicato un avviso di evidenza pubblica “per la raccolta di proposte di noleggio di arredi e attrezzature per spazi esterni a servizio della attività di bar e ristorazione. L’avviso non è in alcun modo finalizzato a promuovere una procedura rigorosamente selettiva e comparativa, ma a individuare tutte le proposte idonee e adeguate sulla base degli elementi indicati, in modo da pubblicare un ‘Albo fornitori qualificati’ che conterrà le migliori e diverse proposte ricevute che potranno essere poi ‘richieste’ dai singoli operatori interessati, in maniera libera e diretta”.
Un’iniziativa che dovrebbe mettere tutti gli operatori nelle condizioni di poter noleggiare e non acquistare i materiali necessari alla realizzazione di un dehor in un periodo di emergenza economica e alla vigilia di una stagione particolare.
Ma nell’estate stranissima dell’emergenza Covid-19, il Comune di Bergamo sta anche pensando a come ripensare la logica degli spazi estivi, per forza di cose impossibili da realizzare nelle fortunatissime forme e modalità degli scorsi anni.
Sulla questione la Lega ha presentato un ordine del giorno, che chiedeva il ripristino del bando, al quale risponde direttamente il sindaco Gori, titolare anche della delega al commercio: “Escludiamo, ovviamente, che si possano fare gli estivi come sempre – spiega – Ma non escludo affatto che alcuni luoghi della città, alcuni dei quali potrebbero anche coincidere con quelli del passato, possano essere destinati ‘a lotti’ a bar e ristoranti che non hanno la possibilità di posizionare un dehor nelle immediate vicinanze del proprio locale”.
Una questione più che mai attuale e sulla quale sono già al lavoro l’assessore alla Mobilità Stefano Zenoni e quello all’Urbanistica e Riqualificazione urbana Francesco Valesini: al vaglio ci sono una serie di località cittadine che saranno messe a disposizione per fare in modo che quegli esercenti possano posizionare, in forma stabile o solo in alcuni orari, tavoli e sedie per la somministrazione di cibo e bevande.
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