Con l’arrivo del Coronavirus, un po’ tutte le città stanno provando a modificare le loro abitudini in fatto di mobilità. A Bergamo l’ultima novità potrebbero essere i monopattini elettrici in sharing, ovvero con la possibilità di restituirli in punti diversi da quello di prelievo come già avviene per le Mobike.
Un primo passo è compiuto, perché Palafrizzoni ha approvato un bando per capire se ci sono degli operatori interessati a gestire il servizio in città. “Crediamo che il mercato bergamasco sia appetibile e capace di attrarre i privati che offrono questo tipo di servizio – commenta l’assessore alla Mobilità Stefano Zenoni in un’intervista video a Bergamonews -. Se tutto andrà come speriamo, ad inizio luglio potremo usufruire del servizio”.
Il condizionale è d’obbligo, ma già lo scorso anno almeno 8 società – dalle più grandi e note fino alle startup – avevano bussato alla porta di Palafrizzoni, allora costretto a temporeggiare a causa delle lacune normative. Un interessamento che oggi lascia ben sperare.
Seguendo la normativa nazionale in vigore, i monopattini non possono circolare su strade con limiti di velocità superiori ai 50 km/h e nelle aree pedonali non devono superare i 6 km/h.
Gli altri progetti
Restando in tema di mobilità dolce e sostenibile, nei piani del Comune – se non altro quelli a breve e medio termine – ci sono anche la realizzazione di piste ciclabili monodirezionali e in segnaletica sull’esempio di Milano, lungo alcuni assi della città: in particolare gli accessi da Longuelo, Ponteranica e Torre Boldone.
A Palafrizzoni se ne sta parlando, come si sta parlando di altre possibilità: dall’estendere il limite dei 30 km/h in altri quartieri per favorire ciclisti e pedoni, al limitare se non addirittura chiudere il traffico nei weekend in alcune zone prossime al centro, complice il maggiore bisogno di spazio dei commercianti, alle prese con le stringenti (ma doverose) regole imposte dall’emergenza sanitaria. “Molto dipenderà da come si evolverà la situazione – sottolinea Zenoni – ma questa è anche un’occasione per riflettere e pensare ad un nuovo modello di città”.
Verso la Fase 3
Il tema della mobilità sarà centrale, anche in previsione di un forte ritorno all’utilizzo dell’auto nei mesi di convivenza con il virus. La speranza di Palafrizzoni è che il maggior numero di cittadini usufruisca del bonus governativo per l’acquisto di mezzi alternativi, attorno al quale si vorrebbe costruire una campagna informativa. “La mobilità è in crescita rispetto al lockdown – osserva Zenoni -. Se nella seconda metà di marzo e aprile registravamo il 70-80% in meno di spostamenti, ora quelle percentuali sono scese al 25-30% rispetto al periodo pre-emergenza”.
Dati che impongono una riflessione sul futuro: “soprattutto in vista dell’autunno e di un’eventuale ripartenza delle scuole, in un momento in cui il trasporto pubblico si è riorganizzato con capienze ridotte – aggiunge l’assessore -. Enti e istituzioni devono far tesoro dell’esperienza degli ultimi mesi, evitando che da settembre torni a muoversi lo stesse numero di persone di prima. Le esperienze dello smartworking, del telelavoro e della teledidattica devono sedimentare comportamenti che in qualche modo riducano gli spostamenti – conclude -. Con un trasporto pubblico così debole, il rischio che il sistema posso avere dei problemi di tenuta è evidente”.
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