C’è incredulità a Bonate Sopra, dopo la tragedia familiare che si è consumata martedì sera nella villetta al civico 13 di via Lesina.
Ancora non sono chiare le ragioni che avrebbero spinto Francesco Villa, magazziniere di 39 anni, ad uccidere la madre Gianpaola Previtali con una ventina di coltellate: la donna, 66 anni, è stata trovata riversa in una pozza di sangue; mentre il figlio, che ha cercato di farla finita puntando l’arma contro se stesso, è stato ricoverato all’ospedale Papa Giovanni dove è arrivato in stato di choc. Le sue condizioni non sono gravi: se la caverà, ma una volta ripreso sarà interrogato dagli inquirenti per chiarire i contorni di quanto successo.
Il movente, infatti, resta oscuro, perché tra madre e figlio non sembravano esserci particolari tensioni. Secondo chi indaga, potrebbe avere influito lo stato di depressione in cui era piombato l’uomo dopo la separazione dalla moglie, che forse non era ancora riuscito a metabolizzare.
Una tragedia all’apparenza inspiegabile anche per chi conosceva madre e figlio, arrivata a pochi giorni di distanza da un altro dramma maturato in un contesto familiare difficile, quello di Dalmine. I protagonisti, fatalmente, sembrano gli stessi: una madre di 60 anni trovata senza vita in casa e il figlio 33enne arrestato con l’accusa di averla uccisa con un coltello.
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