Come previsto dal Dpcm del 16 maggio, da lunedì 18 maggio saranno riaperti i musei e gli altri istituti e luoghi di cultura italiani. Il Comune di Bergamo, negli ultimi giorni, ha avviato un confronto con tutti i musei e le istituzioni culturali cittadine concordando un avvio graduale alla Fase 2 e prevedendo, quindi, un’apertura nei weekend delle prossime due settimane secondo le seguenti modalità: venerdì 22 maggio e venerdì 29 maggio dalle 15 alle 22; sabato 23 e domenica 24 maggio, sabato 30 e domenica 31 maggio dalle 10 alle 19; martedì 2 giugno dalle 10 alle 19.
I bergamaschi avranno quindi la possibilità di riappropriarsi dei luoghi d’arte e di cultura della città che in questi giorni hanno predisposto le misure necessarie per la loro fruizione in sicurezza: sanificazione degli ambienti, sistemi di controllo dei flussi d’entrata e d’uscita, contingentamento della presenza nelle sale, dispenser con liquido igienizzante a disposizione del pubblico.
“La riapertura dei musei dopo questo lungo periodo di lockdown – spiega l’assessore alla Cultura Nadia Ghisalberti – rappresenta un’occasione per riscoprire la città attraverso i suoi luoghi d’arte e cultura. La scelta dell’apertura pomeridiana prolungata nella fascia serale fino alle 22, prevista per i venerdì 22 e 29 maggio, risponde proprio all’obiettivo di assecondare il nuovo tempo urbano, così come si sta configurando dopo l’emergenza, e permettere al pubblico di godere della città nel momento dello svago, dopo l’attività lavorativa, attraverso una passeggiata “di museo in museo” nell’area che li raccoglie tutti da città alta a città bassa”.
L’assessore invita i cittadini “primi destinatari di quest’opportunità viste le limitazioni degli spostamenti ancora in corso, a riappropriarsi di Bergamo attraverso i luoghi della cultura che, mai come oggi, sono simbolo di appartenenza, occasione di riscoperta o rivelazione, opportunità di rinascita civile ed economica”.
Per quanto riguarda le biblioteche, il 3 giugno riprenderà il servizio di interprestito così gradito dagli utenti che si aggiungerà a quello della biblioteca digitale rimasto sempre attivo durante il lockdown. L’accesso alle biblioteche viene rimandato a causa della più complessa attività di definizione dei protocolli di sicurezza d’uso dei libri, del materiale in prestito e consultazione.
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