I costi del rientro a Bergamo delle salme dei defunti orobici portate fuori provincia – in alcuni casi anche fuori regione – nei giorni più neri dell’emergenza Coronavirus saranno rimborsate da Regione Lombardia.
Un gesto forte e importante, che era stato chiesto a gran voce all’inizio di maggio dal consigliere regionale bergamasco Niccolò Carretta (Lombardi Civici Europeisti) e dall’assessore comunale di Bergamo Giacomo Angeloni.
Nei giorni scorsi i parenti delle vittime trasferite in diversi ospedali della Lombardia e d’Italia si sono visti recapitare a casa fatture per le spese di rientro dei defunti molto alte, in alcuni casi anche con tre zeri: la tariffa solitamente utilizzata per questo genere di trasferimenti è di 1.50 euro al km, a volte anche di 2 euro al km.
“Qualcuno ha avuto il parente trasportato a Palermo o a Lecce – ha spiegato l’assessore ai Servizi cimiteriali del Comune di Bergamo Angeloni -, trovo che questa decisione sia assolutamente sacrosanta”.
“Si tratta di un gesto di vicinanza e sensibilità che credo vada oltre l’aspetto economico, ma che anzi, simboleggi lo stretto legame che intercorre tra la comunità dei cittadini di Bergamo e le istituzioni, su tutti i livelli – ha invece scritto Carretta all’assessore regionale Caparini -. Funga, questa iniziativa, come auspicio per una sempre più stretta collaborazione con il territorio più colpito d’Italia e possa essere, questo gesto, l’inizio di un più importante impegno per tutelare i territori più duramente colpiti da questa terribile pandemia”.
Anche ai familiari dei bergamaschi morti in alcuni ospedali fuori dall’Italia verrà restituita l’intera spesa di trasporto della salma. Di questo, però, se ne stanno occupando i Consolati italiani.
Contributo in arrivo anche per i parenti dei defunti bergamaschi che sono stati cremati nel cimitero di Gemona del Friuli, quello che applicava la tariffa più alta (624,15 euro, dato del Comune di Bergamo): alle famiglie che hanno pagato quella cifra verrà restituita la differenza rispetto ai 522 euro previsti per usufruire del forno crematorio di Bergamo.
“Durante questa epidemia, nei soli mesi di marzo e aprile 2020, abbiamo gestito al cimitero monumentale circa 3.200 defunti – ha spiegato Angeloni -. Solitamente in città i morti erano 1.200 in un intero anno. Quelli trasportati per la cremazione fuori Bergamo sono stati oltre 640”.
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