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Il ricordo

Andrea Rinaldi, un guerriero in campo e nella vita

Parla l'ex compagno di squadra Enrico Delprato

Un vero guerriero non smette mai di combattere, nemmeno quando la battaglia sembra compromessa, nemmeno quando la sconfitta appare vicina.

Caparbiamente Andrea Rinaldi ci ha provato sino all’ultimo, cercando di trovare ogni stilla di energia per poter ripartire, ma nulla ha potuto fare contro un aneurisma celebrale che se l’è portato via a soli diciannove anni.

Un malore all’improvviso ha spezzato la vita dell’ex centrocampista dell’Atalanta Primavera, lasciando un vuoto incolmabile in atleti e amici con il quale aveva condiviso la gioia di molte vittorie.

“Quando abbiamo appreso questa notizia, siamo rimasti spiazzati perché sembrava impossibile che un ragazzo sano come lui potesse andar incontro a una situazione di questo genere – spiega l’ex compagno di squadra Enrico Delprato – A rimaner maggiormente colpiti sono stati sicuramente i suoi coetanei i quali hanno avuto modo di percorrere buona parte della sua carriera e di trascorrere con lui diverse esperienze sia dentro che fuori dal campo”.

Sempre pronto ad affrontare con il sorriso le sfide che gli veniva presentate, il calciatore monzese ha saputo trasmettere gioia e serenità ai propri colleghi, anche nei momenti più difficili: “Non doveva capitare a lui una tragedia di questo peso perché era una persona troppo buona, troppo umile – sottolinea il mediano del Livorno -. Cercava di tirar fuori il meglio da ognuno di noi, di aiutarci quando le cose non andavano per il verso giusto. Proprio per questi motivi era sempre un piacere poterlo incontrare”.

Nel corso dei quattro anni trascorsi fra le file della formazione nerazzurra, Rinaldi si è sempre messo a disposizione della squadra, togliendosi qualche soddisfazione come il goal messo a segno nella finale del campionato allievi 2016-2017.

“Era sempre l’ultimo a mollare – conclude Delprato -. Nonostante il suo fisico esile, era il classico giocatore che sapeva mettersi a disposizione per la squadra, rimanendo sempre umile e mantenendo lo stesso comportamento che aveva nella vita di tutti i giorni”.

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