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Scuola e virus

Classi alterne, rapido sondaggio tra studenti: insoddisfacenti, ma doverose

Cosa pensano i liceali della proposta della ministra Azzolina di creare una scuola fatta di classi alterne per evitare il sovraffollamento? Noi di BGY siamo andati a chiederlo ad alcuni di loro

Anche se ancora molto distante, quello della ripresa delle scuole è un tema di estrema attualità, sia perché gli studenti vogliono capire quale sarà il loro destino sia perché ogni giorno diventa sempre più chiaro come la vita, almeno per quest’anno, non potrà più riprendere per com’era precedentemente.

La proposta che più di tutte sembra essere quotata è quella delle cosiddette “classi alterne”, situazione per cui, utilizzando le parole della ministra Azzolina “la metà degli studenti per metà settimana” andrebbe a scuola, poi l’altra metà, e comunque si terrebbero sempre gli studenti che sono a distanza “collegati, così la socialità resta”, aggiungendo poi “non possiamo far tornare gli studenti a scuola con 28-30 persone per classe. Io ho sempre fatto una battaglia contro le classi-pollaio”.

La volontà sembra quindi quella di evitare gli assembramenti, dividendo in 2 la classe e creando dei turni a mo’ di ufficio, in cui mezza classe lavora a scuola e l’altra da casa in smart working, per poi scambiarsi dopo un certo periodo.

A tal proposito noi di BGY abbiamo pensato di chiedere un giudizio ai diretti interessati: i liceali.

Marco, Liceo Mascheroni

“Ci sta come cosa, è fatto ovviamente per cercare di limitare il contagio e ridurre il numero di persone nell’aula o comunque nella scuola. Mi pare giusto, la cosa però è un po’ da studiare bene perché non penso sia molto semplice come organizzazione e tutto. Anche solo il fatto che mezza classe fa un percorso l’altra metà un altro può creare problemi anche ai prof.”

Sara, Liceo Secco Suardo

“Vista la situazione è una cosa giusta perché limita il numero di persone in classe e permette di adottare tutte le misure di sicurezza stando a distanze adeguate permettendo, anche se in maniera limitata, di tornare alla ‘normalità’ seguendo le lezioni in classe.”

Pietro, Liceo Lussana

“Secondo me è una c…ta, non ha senso. Chi fa le video lezioni è svantaggiato.”

Daniele, Liceo Falcone

“La scelta è giusta, dobbiamo evitare un alto numero di persone nella stessa stanza, tenere 30 studenti in una classe piuttosto piccola sarebbe una cosa alquanto stupida. La scelta, a livello personale a me non piace, ovviamente preferirei rivedere tutta la classe, però so che in una situazione del genere è meglio limitare tutto ciò. Anche se limitiamo il numero degli studenti resterà però il problema dei trasporti.”

Roberta, Istituto Alberghiero Sonzogni

“Bisogna vedere come si evolverà la situazione, perché secondo me non è sicuro neanche tornare a scuola a settembre perché oltre alle disposizioni delle classi etc bisogna pensare anche ai mezzi pubblici per arrivarci a scuola. E per le classi dimezzate io sarei felice perché avrei meno persone da sopportare.” (Ride)

Emma, Liceo Secco Suardo

“Boh sinceramente non so, da una parte posso capire che serva a qualcosa perché dobbiamo evitare il più possibile gli assembramenti, però dall’altra parte è un po’ strano metà classe da una parte e metà dall’altra, proprio anche per il bene della classe e i rapporti. Non sono completamente favorevole, però posso capire sia necessaria.”

Luna, Liceo Falcone

“Io sono, da una parte favorevole, perché è ovvio che dobbiamo diminuire gli spostamenti, il pullman che prendo io la mattina è invivibile, altro che un metro di distanza, sarebbe impossibile. Stesso discorso per il tram. Per questo sono favorevole, anche se da una parte verrebbero a mancare tutte i legami che si creano in classe, […] già andare a scuola è faticoso poi se devo andarci e stare da sola perché finisco in un gruppo con cui non vado d’accordo diventa ancora più invivibile.”

Il sentimento che quindi sembra emergere dagli studenti dei vari istituti è quello di accordo con il Ministero, benché certi dubbi rimangano leciti, come il discorso dei trasporti o delle inevitabili fratture che si creerebbero nel gruppo classe.

In attesa di risposte e di notizie ufficiali, ciò che ci auguriamo è che, comunque vada, tutti i ragazzi possano ricevere l’educazione degna di essere definita tale, senza creare generazioni con lacune culturali a causa di un maledetto virus.

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