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Lo sfogo

Mozzo, il sindaco: “Stiamo esagerando, stiamo andando verso il liberi tutti”

Il primo cittadino Paolo Pelliccioli tira le somme dopo la prima settimana della Fase 2 e richiama i mozzesi a comportamenti più responsabili per non tornare ai "rintocchi delle campane e al suono delle sirene".

Òm visàt l’è mès salvàt” il dialetto bergamasco riassume efficacemente un post scritto domenica scorsa dal sindaco di Mozzo.

“Cari concittadini, non vi nascondo che c’è qualcosa nei comportamenti di alcuni di voi che ho rilevato durante questa prima settimana della Fase 2 che mi preoccupa”.

Paolo Pelliccioli si rivolge direttamente ai Mozzesi ricordando loro che, nonostante sia terminato il periodo di lockdown totale, l’emergenza non è terminata. Anzi, adesso si entra nel momento più delicato, quello della convivenza con il virus e del graduale ritorno alla normalità.

“Può essere che le indicazioni riportate nell’ultimo decreto e nelle successive ordinanze regionali -spiega il sindaco in un post pubblicato sulla pagina Facebook del Comune di Mozzo- siano poco chiare e contengano delle ambiguità, che ci sia voglia da parte di tutti noi di riprenderci un po’ di libertà, ma qui purtroppo stiamo esagerando, stiamo andando verso il ‘liberi tutti’ e non va bene”.

Un avviso a tutti i concittadini, per non vedersi costretto a prendere provvedimenti restrittivi come quelli adottati dal sindaco di Lallio e prima di togliere le virgolette a liberi tutti, raccontando i comportamenti “spericolati” degli abitanti di Mozzo.

“Non voglio sembrarvi il solito burocrate rompiscatole ma considerato il mio ruolo, autorità locale in materia di sanità pubblica, mi sentirei responsabile qualora ci fossero nuovi contagi e non facessi tutti gli appelli possibili al rispetto delle norme di sicurezza”.

Liberi tutti a Mozzo significa “vedere famiglie che si ritrovano con parenti e amici per una passeggiata, così come i ritrovi nei giardini privati, sulle piste ciclopedonali, nelle piazze dei diversi quartieri, tutto ciò è inammissibile”.

“Mi preoccupo e mi arrabbio -continua Pellizzoli- quando vedi gruppi di ragazzi, anche molto giovani, che circolano per i quartieri sprovvisti della ben che minima protezione. Sono comportamenti irresponsabili. Non sempre però riesco ad intercettarli per un richiamo diretto e molti altri mi sono segnalati. Sono comportamenti vietati da DPCM (gli assembramenti) e dall’ordinanza regionale (nessuno può uscire di casa senza mascherina)”.

Liberi tutti a Mozzo sono i minorenni che “si mettono d’accordo e si ritrovano, a piedi e in bicicletta, accedono ai parchi nonostante i divieti e i genitori non sono presenti per assicurare che rispettino le regole imposte, in questa fase 2 è bene accompagnarli come peraltro prevede il DPCM”.

E poi due appelli, il primo ai genitori esortandoli a non lasciare uscire da soli i minorenni, invitandoli a spostarsi solo per le motivazioni previste dal Decreto, il secondo ai giovani maggiorenni richiamati ad un comportamento responsabile per non ritornare “indietro ad un mese e mezzo fa, con i rintocchi delle campane e il suono delle sirene a scandire la giornata”.

“Abbiate ancora pazienza -conclude il primo cittadino di Mozzo- anche perché abbiamo l’obbligo civile e morale di portare rispetto ai nostri defunti e ai nostri malati. Non roviniamo tutto quello che abbiamo faticosamente fatto per uscire da questa situazione con comportamenti privi di ogni responsabilità. Non possiamo permettercelo!”.

Il sindaco Pelliccioli è stato chiaro. “Uomo avvisato, mezzo salvato”, per chi ha non dimestichezza con il dialetto bergamasco.

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