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Associazione provinciale forense

Gli Avvocati aspettano la riapertura del Tribunale: “Speriamo sia in sicurezza”

"Siamo seriamente preoccupati che alla data dell’8 maggio non sia ancora stato pubblicato il provvedimento che dovrà regolamentare l’attività giudiziaria"

Dopo due mesi di funzionamento al minimo, con un presidio di cancelleria di soli dieci cancellieri, adibiti alla sola trattazione degli affari urgenti, e il restante personale amministrativo impossibilitato ad accedere ai registri di cancelleria da remoto, l’Associazione Provinciale Forense diffonde un comunicato in cui auspica che il Tribunale si sia organizzato al meglio per garantire la ripresa in sicurezza del servizio essenziale della giustizia:

Il nostro territorio, che è stato il più colpito dal Covid 19, non può sopportare che la giustizia funzioni a mezzo servizio. Se ciò avvenisse per la provincia di Bergamo, che è la terza più industrializzata in Italia e ha il terzo aeroporto italiano, ci sarebbe un aggravamento della crisi economica già in atto. E’, quindi, doveroso garantire il funzionamento a pieno regime del Tribunale per tutelare i diritti dei cittadini e delle imprese, già duramente colpiti dal coronavirus.

Siamo seriamente preoccupati che alla data dell’8 maggio non sia ancora stato pubblicato il provvedimento che dovrà regolamentare l’attività giudiziaria dal 12 maggio al 30 giugno 2020. Ciò non mette in condizione l’avvocatura, parte indispensabile del processo, di poter organizzare e programmare al meglio la ripresa della propria attività, con grave danno per la tutela dei diritti dei propri assistiti.

Ci auguriamo tuttavia che in questi due lunghi mesi senza udienze e senza afflusso di pubblico in Tribunale i magistrati, il personale amministrativo e il Ministero della Giustizia abbiano trovato tutto il tempo per meditare approfonditamente le migliori soluzioni per la riapertura in sicurezza degli uffici giudiziari.

Gli strumenti per garantire la piena operatività del Tribunale ci sono: processo a distanza, nei casi consentiti dalla legge, e potenziamento della possibilità di deposito telematico degli atti anche nel penale. Bisogna solo cogliere l’opportunità che questa crisi ci dà per innovare e informatizzare la giustizia.

Se così non fosse, evidentemente, avremmo sprecato due mesi preziosissimi, con grave danno per i cittadini e l’economia.

Chiediamo, infine, pressantemente che il Ministero della Giustizia, tenuto conto della particolare gravità della crisi sanitaria nella nostra provincia e del fatto che già prima della pandemia a dicembre 2019 il Tribunale di Bergamo era stato dichiarato sede disagiata, provveda quanto prima a colmare le gravi carenze negli organici del personale amministrativo e dei magistrati e a stanziare i fiondi necessari per completare l’edificio della Maddalena e permettere l’allargamento del Tribunale.

I cittadini bergamaschi dopo aver patito sofferenze inenarrabili ora si meritano che vengano onorate le promesse fatte nei mesi scorsi e che si garantisca la piena ripresa del servizio giustizia nel rispetto della sicurezza dei dipendenti e degli utenti.

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